la vertenza  

Cedisa, nuova trattativa per sbloccare i fondi dell’Asl

Torna alla ribalta la vertenza Cedisa. I circa 30 dipendenti del centro diagnostico salernitano non hanno ancora viste regolarizzate le loro posizioni contributive, che da circa un anno sono ancorate...

Torna alla ribalta la vertenza Cedisa. I circa 30 dipendenti del centro diagnostico salernitano non hanno ancora viste regolarizzate le loro posizioni contributive, che da circa un anno sono ancorate a continui bracci di ferro tra la proprietà che fa capo all’avvocato Leonardo Calabrese e le rappresentanze sindacali. Le azioni legali e i tentativi di accordi avanzati nella speranza di sbloccare somme giacenti presso l’Asl, fanno da cornice a uno scenario di precariato e disagio, emerso prima attraverso azioni di protesta caratterizzate da scioperi e sit-in e, successivamente, con un momento di calma apparente, nel corso del quale i dipendenti hanno momentaneamente deposto l’ascia di guerra, dichiarandosi però pronti ad impugnarla di nuovo. Dopo aver superato lo scoglio per sbloccare i crediti giacenti presso l’Asl con un vincolo di destinazione a favore dell’ente di riscossione per ripianare un debito che la proprietà di Quiete e Cedisa avrebbe avuto nei confronti dell’erario, è ora giunto il tempo di fare due conti. Innanzitutto, come riferito dal responsabile del settore sanitario Cgil, Angelo Di Giacomo, presso il Cedisa ci sarebbero posizioni creditorie che variano a seconda dei casi, dalle 6 alle 20 mensilità arretrate. «C’è da distinguere – spiega – la posizione di quei lavoratori che hanno proposto l’azione di recupero crediti contro la proprietà attraverso lo strumento dei decreti ingiuntivi, da quelle di coloro che, al contrario, hanno preferito rinunciarvi. Per questi ultimi, il pagamento degli stipendi è stato corrisposto in modo più o meno regolare. Coloro che invece hanno azionato la procedura di recupero coattivo si sono ritrovati con un consistente numero di stipendi arretrati». Allo stato attuale, il Cedisa risulterebbe creditore nei confronti dell’Asl di svariati milioni di euro, secondo quanto riportato in una sentenza che il giudice del Tribunale ha emesso nell’ambito di una vertenza tra i due istituti sanitari. Nel contempo, però, bisogna segnalare l’avvio di due procedure di licenziamento che la proprietà avrebbe avviato nei confronti di altrettanti lavoratori per «giustificati motivi oggettivi». Sul punto è intervenuto anche Calabrese. «Quelle emerse sono notizie fantasiose e inesatte che mettono a rischio la trattativa che è in atto con l’Asl». Proprio su questo fronte, martedì è previsto un incontro per cercare di sbloccare la trattativa e dare il via al trasferimento dei crediti dall’Asl al Cedisa.
Mario Rinaldi
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