«Cecilia prenda atto dei problemi» 

Il documento dei pattisti per la Francese: «Non si possono nascondere i fatti» 

«Se la sindaca ha revocato un assessore, può fare lo stesso con il resto della giunta». È scritto in una nota che i pattisti diramano nel primo pomeriggio: «I motivi possono essere sempre di fiducia e di raggiungimento degli obiettivi», aggiungono. Il ritiro delle deleghe all’unico esponente della giunta che aveva condiviso i nove punti del documento politico inasprisce ancor di più i toni.
«I sette dicono che andranno all’opposizione; mi pare che il ricatto venga da chi dice che mi stacca la spina se Provenza va fuori», aveva dichiarato in mattinata la sindaca. Nella sala c’erano pure Roberto Cappuccio, Angelo Cappelli e Giuseppe Salvatore: ascoltavano le parole della prima cittadina e manifestavano il proprio dissenso con inequivocabili cenni del capo. «La contestazione dei modi non può essere il motivo per nascondere le cose che non vanno e non parlare del merito delle questioni», scrivono nella nota con Valerio Longo, Gerardo Zaccaria, Francesco Marino e Bruno Amendola. «Non si possono drammatizzare le richieste di un’azione amministrativa migliore; tutti siamo d’accordo con i contenuti, ma l’inerzia rischia di bloccare ogni discussione». E chiedono: «Può essere colpito chi condivide una posizione politica che vuole rafforzare il sindaco? Bisogna prendere atto dei problemi che ci sono».
Durante la conferenza stampa, la sindaca aveva lanciato «alle forze sane e responsabili» un appello «a governare la città». Parlava «all’opposizione sulle cose condivisibili», ma soprattutto ai sette: «Riflettete sulle azioni. Avete davanti un sindaco che è aperto a tutti, che non vi ha mai detto no, e nel documento avete scritto cose di cui avevamo parlato in maggioranza, prima del viraggio dei dieci giorni». E l’accusa: «Sono trascinati da qualcun altro».
Cappuccio aveva detto: «Non siamo chiusi al dialogo, ma le motivazioni della sindaca non ci convincono fino in fondo». Più duro Cappelli: «Forza Italia ha fatto eleggere la Francese, e ora Provenza è revocato per motivi personali». E Salvatore: «Dobbiamo dare un impulso maggiore nell’ottica della programmazione». Poi parla il presidente Falcone: «Sono d’accordo su alcuni punti del documento, ma il metodo non è giusto, perché sono cose da affrontare in maggioranza». Maggioranza a parole: se i pattisti, che si sono visti ieri sera, passassero dall’altra parte del parlamentino, l’opposizione potrebbe contare su 13 voti. Due in più degli 11 di cui potrebbe beneficiare la Francese: il suo, quello di Falcone e degli altri 9. Di mezzo l’indipendente Antonio Sagarese.(c. l.)
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