Cava, odissea Università Pochi bus per l’Ateneo

Le proteste degli studenti pendolari per i disagi provocati dal trasporto pubblico Pullman pieni la mattina e al ritorno. Costretti a viaggiare in piedi per 50 minuti

CAVA DE’ TIRRENI. Non è un viaggio in autobus ma uno sfiancante e claustrofobico tour de force quello della linea 84 che ogni giorno trasporta studenti pendolari da Cava de’ Tirreni al campus universitario di Fisciano e Lancusi, e ritorno. Con l’avvio dei corsi del secondo semestre ritornano anche i disagi.

Nei giorni scorsi, in particolare, il sovraffollamento dell’ autobus negli orari di punta ha addirittura reso necessario l’intervento della polizia e intanto dall’Università si corre ai ripari predisponendo corse aggiuntive per cercare di risolvere la situazione. Il problema è che sono sempre più gli utenti cavesi del campus: un affollamento che il servizio trasporti, di recente passato dal Cstp nelle mani di Bus Italia, non riesce a contenere; e così aumenta l’ira studenti, schiacciati dalla folla, ma soprattutto di quanti, sfortunati appiedati, non riescono a salire in pullman.

La situazione non è nuova: con l’arrivo di marzo e l’avvio dei corsi del secondo semestre lo stesso caos e gli stessi disagi di ogni anno si sono ripresentati. «L’84 è sempre pieno, peggio di una scatola di sardine - racconta Stefano Apicella, 24 anni, studente di Ingegneria - E arrivati a un certo punto gli autisti non fanno salire più nessuno. Se ti va bene ti tocca fare il viaggio in piedi, e stiamo parlando di un tragitto di 50 minuti. È talmente tanta la folla accalcata che addirittura le porte si aprono a stento».

La corse più critiche restano quella delle 7,10 da Cava e quella delle 16,15 da Fisciano,letteralmente prese d’assalto. Una situazione che la scorsa settimana è degenerata quando, dal terminal di Fisciano, l’autista dell’84 era impossibilitato a partire per l’eccessivo numero di studenti a bordo tanto che è stato necessario l’intervento degli agenti della polizia locale per convincere alcuni pendolari ad attendere la corsa successiva. Non sono quindi da biasimare quegli studenti che a prescindere rinunciano all’odissea quotidiana e restano a studiare a casa saltando i corsi universitari. Tra i claustrofobici più volenterosi c’è chi poi si organizza: non sono pochi infatti coloro che raggiungono il campus con mezzi privati, magari riempiendo l’auto e dividendosi le spese per il carburante.

Il problema, ad ogni modo, resta all’attenzione dell’Università ed è stato oggetto di un tavolo tecnico. Dal Campus hanno fatto sapere, infatti, che è stato potenziato il sistema di trasporto con la predisposizione, in via sperimentale, di nuove corse. In particolare per gli autobus da e per Cava è stato previsto un servizio aggiuntivo alle 8.30 e alle 18.30.

Giuseppe Ferrara

©RIPRODUZIONE RISERVATA