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Cava guida la classifica degli altri presìdi aziendali

Anche se il San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona fa la parte del leone quanto ad accessi al pronto soccorso, non sono da meno gli altri presidi dell’Azienda ospedaliera universitaria. Escluso il...

Anche se il San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona fa la parte del leone quanto ad accessi al pronto soccorso, non sono da meno gli altri presidi dell’Azienda ospedaliera universitaria. Escluso il “Giovanni da Procida” che non ha il pronto soccorso, dall’1 al 20 agosto tutti i pronto soccorso degli ospedali messi insieme hanno registrato 8.432 accessi. Se nel presidio di via San Leonardo sono stati 5.356, a Cava de’ Tirreni si sono registrati 1.408 accessi, a Mercato San Severino 1.096 e a Castiglione di Ravello 572.
«Il dato è più basso perché ogni paziente può in teoria aver bisogno di essere ricoverato e quindi occorre condurlo dove c’è il reparto adatto – dichiara Margaret Cittadino, rappresentante sindacale della Cgil – Ad esempio in seguito a un incidente stradale, se c’è una frattura c’è bisogno di portare il paziente nel presidio che possiede il reparto di Ortopedia e Ravello non ne è dotato».
Nel dettaglio giornaliero, invece, se gli accessi al Ruggi d’aragona in media in un giorno sono stati 270, a Cava de’ Tirreni ne sono stati registrati settanta, a Mercato San Severino cinquanta, a Ravello tra i venticinque e i trenta. «Visto che Ravello è una zona disagiata, auspichiamo l’attivazione al più presto dei venti posti letto previsti dall’atto aziendale per migliorare il servizio ai cittadini – afferma Margaret Cittadino – e comunque Castiglione di Ravello ha salvato alcune vite questa estate, a conferma di quanto sia importante il pronto soccorso, e il reparto di Cardiologia funzionate ventiquattr’ore al giorno».
In ogni caso il numero elevato di accessi al Ruggi d’Aragona «conferma che il pronto soccorso di via San Leonardo è un punto di riferimento molto importante. Si lavora tanto perché ci sono meno posti letto in altri ospedali del territorio provinciale e perché a volte gli ospedali sono scatole vuote. «Gli ospedali di Nocera e Salerno sono quelli più carichi di lavoro – conclude la rappresentante della Cgil – non a caso da dicembre si è registrato al pronto soccorso del Ruggi un aumento delle prestazioni del 25-30 per cento in più rispetto al 2016. Si è riusciti a fra fronte a tutto questo grazie al lavoro svolto dal personale che ha garantito organizzazione in azienda e qualità delle prestazioni, nonostante la tensione dovuta ai continui avvisi di garanzia che fanno seguito all’inchiesta sull’assenteismo». (m.c.)
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