IL CASO

Cava de' Tirreni, «Una Via Crucis sulla strada off-limits»

Provinciale 75 inagibile da 7 mesi, provocazione del padre missionario Parcelli: «Processione di protesta il Venerdì santo»

CAVA DE' TIRRENI - Lavori a rilento: la provinciale 75 è chiusa da sette mesi. Ed ora padre Pietro Parcelli , il prete missionario, è sugli scudi: «Attendiamo risposte concrete, altrimenti organizzeremo una Via Crucis di protesta ». Torna ad interessarsi della chiusura della strada provinciale tra Cava de’ Tirreni e Vietri sul Mare, il prete missionario di Dragonea, e sollecita l’ultimazione dell’intervento di ripristino e messa in sicurezza della strada chiusa ormai dallo scorso settembre a seguito di un incendio e un fenomeno franoso che l’ha resa impercorribile. Nei giorni scorsi padre Pietro, che già qualche mese fa si era mobilitato per raccogliere adesioni dalle parrocchie vicine per fare fronte comune e chiedere agli enti coinvolti (amministrazioni di Cava de’ Tirreni e Vietri sul Mare e la Provincia di Salerno) di intervenire quanto prima e dirimere i disagi che la comunità della zona stava affrontando per la chiusura del tratto, si è portato sulla zona del cedimento per dare uno sguardo allo stato di avanzamento dei lavori, iniziati a febbraio scorso.

«Quanto di competenza dei privati pare sia stato portato a termine - spiega padre Pietro, che guida la comunità della frazione di Dragonea da quando ha lasciato il Brasile, nel 2014, dopo lunghi anni di servizio missionario - ora attendiamo che sia la Provincia a ultimare la messa in sicurezza del tratto così da poter riaprire finalmente la strada e sollevare i residenti dalle tante incombenze che ne sono derivate». Sono, infatti, almeno 2mila i residenti che vivono tra Dragonea di Vietri sul Mare e la località Avvocatella di Cava de’ Tirreni e che da settembre scorso sono costretti a lunghi percorsi alternativi, triplicando addirittura i tempi di percorrenza, per spostarsi tra i due comuni. Il protrarsi dei lavori di messa in sicurezza, quindi, non ha fatto che peggiorare la situazione. Il tutto a causa del conflitto di competenze che ha visto protagonisti, inizialmente, la Provincia di Salerno (nelle cui competenze ricade la SP75), il Comune di Cava de’ Tirreni e i proprietari del terreno oggetto del fenomeno franoso di settembre. Dopo una lunga fase interlocutoria per capire chi dovesse occuparsi dell’intervento e una serie di diffide inviate ai privati per sollecitare la messa in sicurezza del costone roccioso, i lavori erano stati avviati lo scorso febbraio. Una volta risolto il problema sul terreno ceduto, sarebbe stata poi la Provincia a prendere in carico la pulizia del tratto di strada bloccato dalla frana, la messa in sicurezza dello stesso e la successiva riapertura al transito veicolare e pedonale.

«Aspettiamo che la Provincia faccia la sua parte in tempi celeri - ha spiegato padre Pietro - ma da come ci pare di capire ci vorrà ancora tempo. Da quello che possiamo constatare la pulizia del tratto è stata fatta, e il costone, nella parte che era stata interessata dall’incendio e poi dal cedimento, è stato sistemato. Siamo pronti, dunque, a sollecitare gli interventi propedeutici alla riapertura della strada con l’auspicio che vengano fatti quanto prima altrimenti saremo costretti ad organizzare una protesta, ovviamente pacifica e nel rispetto delle vigenti normative in materia di contenimento del contagio da Covid 19». L’idea è quella di organizzare una Via Crucis in occasione del Venerdì Santo di Pasqua, con poche persone e tanto di croce in spalla come metafora del peso che i cittadini di Dragone e Avvocatella stanno sopportando in questi mesi. «Ci auguriamo però - conclude padre Pietro - che non sia necessario».

Giuseppe Ferrara