CAVA DE’ TIRRENI Pensioni in cambio di voti alle elezioni Decapitato il centrodestra salernitano

Ai domiciliari il consigliere regionale Giovanni Baldi (Pdl) insieme ad altre 8 persone tutte coinvolte nella certificazione di false invalidità. Le pratiche illecite sarebbero servite a condizionare le elezioni regionali e comunali. Tra i finti disabili anche una suora. 83 gli indagati

Per assicurarsi il consenso elettorale aveva messo in piedi un sistema per incrementare le percentuali di invalidità facendo ottenere alle persone da lui segnalate l'assegno di invalidità, spesso anche quello di accompagnamento, e l'iscrizione al collocamento agevolato. Ideatore della truffa - secondo la Direzione distrettuale antimafia di Salerno - è il consigliere regionale e componente della Commissione Sanità della Regione Campania, Giovanni Baldi, del Pdl, accusato, insieme ad altre cinque persone, di associazione per delinquere finalizzata all'abuso d'ufficio, falso ideologico e truffa ai danni dello Stato. Complessivamente sono nove gli arresti domiciliari emessi dal tribunale su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno: i carabinieri hanno notificato otto ordinanze all'alba. La nona è stata notificata in serata a un medico che si è costituito dopo essere rientrato da Firenze, dove si trovava per motivi di lavoro.

L'indagine è partita un anno e mezzo fa ed è un filone di quella denominata «Tsunami 1» sul «patto di potere» che, secondo gli investigatori, avrebbe legato cittadini, professionisti e imprenditori con referenti politici del territorio cavese. L'attività investigativa ha consentito di accertare la funzione ricoperta da ciascuno degli indagati: Germano Baldi, medico, consigliere comunale di Cava dei Tirreni (Salerno) e cugino di Giovanni, - anche lui ai domiciliari - ad esempio, rilasciava falsi certificati a beneficio di dipendenti del suo Comune, cittadini e propri congiunti, consentendo loro di astenersi indebitamente dall'andare a lavoro. Per i pm, il consenso elettorale guadagnato grazie a questo meccanismo si sarebbe concretizzato, in maniera rilevante, soprattutto nelle ultime elezioni regionali e comunali.

Circa 100mila euro sono stati sequestrati preventivamente dai militari dell'Arma: una somma corrispondente, però, solo alle pensioni percepite indebitamente da quattro degli illegittimi beneficiari. Gli indagati, infatti, sono complessivamente 83, mentre gli episodi accertati di falsa invalidità sono 16. Sono oltre cento, infine, le pratiche ancora sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori. Nel luglio dello scorso anno Baldi aveva fatto pressioni sulla commissione per l'attribuzione della invalidità totale e per l'indennità di accompagnamento a due sorelle, una delle quali suora.