IL CASO

Cava de' Tirreni, ospedale: ci mettono la firma in 19mila

La petizione per la riapertura della Ginecologia raccoglie sottoscrizioni da record. S’allarga il fronte della protesta per il 31

CAVA DE’ TIRRENI - Si allarga il fronte della battaglia a tutela del futuro dell’ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” in vista della manifestazione in piazza Abbro organizzata dai Comitati Uniti per il prossimo 31 ottobre. La petizione popolare, avviata in estate per chiedere alle autorità preposte di intervenire affinché venga riaperto il reparto di Ginecologia e Ostetricia chiuso nel 2015 (o,quantomeno la creazione di un ambulatorio h24) ha raccolto ben 19 mila sottoscrizioni. E a dare man forte ai membri dei Comitati spontanei presieduti da Paolo Civetta (che comprendono cittadini non solo cavesi, ma anche di Vietri Sul Mare e di altri comuni della Costiera Amalfitana) si è aggiunto anche il Comitato Mitilianum, di recentissima costituzione.

«Quello che oggi si prova gettando lo sguardo al plesso ospedaliero “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” di Cava - fanno sapere i referenti del neonato sodalizio, che ha immediatamente sposato la causa ospedale - è un interrogativo di coscienza le cui risposte aleatorie sfuggono alla logica (a meno che non si tratti di logica politica): perché Cava de’ Tirreni non ha più il suo nosocomio? Eppure un tempo si nasceva e si moriva da cavesi, e nel mezzo tante storie fatte di medici e infermieri di cui conoscevi il nome e sapevi che erano lì se ne avessi avuto bisogno, a pochi minuti da qualsiasi emergenza sanitaria; come un baluardo posto alla porta sud di Cava, che vegliava su noi cavesi. Ora solo una vuota appendice del “Ruggi” di Salerno grazie a chi ha permesso che si svendesse la nostra identità, dignità e il sacrosanto diritto alla salute. Tutto questo ci appartiene e deve essere restituito alla città».

Così, mentre si attende che sia dato seguito alle promesse del presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca , che in visita in città due settimane fa ha assicurato che i lavori per la riqualificazione e riorganizzazione dei reparti del presidio cavese inizieranno al massimo entro gennaio 2022, i Comitati si stanno organizzando per una grande manifestazione di protesta, prevista in piazza Abbro, proprio all’ombra di Palazzo di Città, per domenica 31 ottobre alle 9,30. I lavori previsti e finanziati per circa 4 milioni di euro dalla Regione Campania, infatti, non contemplano la riapertura del reparto di Ginecologia (punto su cui maggiormente battono i Comitati) quanto, piuttosto, la riqualificazione del Pronto Soccorso e della Terapia Intensiva, con la riorganizzazione e la ridistribuzione interna delle unità operative (con la Cardiologia e la nuova Utic spostate al terzo per fare spazio alla Rianimazione e l’ampliamento del Pronto Soccorso senza l’Unità di Diabetologia dell’Asl). Al momento, però, si attende il parere favorevole della Soprintendenza per avviare i cantieri ma il presidente De Luca ha assicurato che entro la fine dell’anno saranno superate tutte le fasi burocratiche così da permettere, a gennaio, l’inizio dei lavori.

Giuseppe Ferrara