Cava de' Tirreni, nel comune riciclone discariche e rifiuti abbandonati

Il riconoscimento fa a pugni con l’inciviltà di molte persone E intanto l’amministrazione municipale cerca di rafforzare i controlli

CAVA DE' TIRRENI. Da un lato onori e riconoscimenti per i buoni risultati in materia di raccolta differenziata; dall’altro il volto di una città che non ha ancora concretamente superato il problema rifiuti. Nel mezzo un’amministrazione che ha deciso ora di ricorrere al pugno duro. Il nodo ancora tutto da sciogliere resta infatti quello delle micro-discariche che ogni giorno sorgono sul territorio cittadino, in periferia come al centro.

Il comune è stato nuovamente premiato come “Comune Riciclone” per aver superano il 65% di raccolta differenziata, con tanto di menzione speciale per gli accorgimenti adottati eppure a smorzare l’entusiasmo è la situazione che si registra in determinati punti del territorio.

Qualche giorno fa la campana del vetro in corso Principe Amedeo era circondata da arredamenti dismessi: per l’esattezza un totale di tre comodini smembrati con tanto di cassetti rimossi, sfondati e incastrati tra i contenitori dell’umido, le auto e i motorini parcheggiati. A Pregiato invece, nei pressi del campo prefabbricati, alcuni cittadini hanno segnalato il rinvenimento di siringhe frutto di illecite attività notturne.

Intanto non cambia, se non in peggio, la situazione nei ben noti punti nevralgici delle periferie. Via Gaudio Maiori a San Giuseppe al Pozzo resta il viale dei profilattici per antonomasia; davanti al centro medico di via Senatore il cumulo di rifiuti continua a non rientrare nel gabbiotto predisposto. Nelle periferie più alte invece abbondano le micro discariche abusive: da Sant’Anna a San Martino; l’ultima rinvenuta e denunciata dalle guardie eco-zoofile pochi giorni fa in località Avvocatella. C’è poi l’eterno discount di rottami a Croce (l’ultima frazione metelliana, al confine con Pellezzano) dove da anni si ammassano carcasse di automobili divorate dalla ruggine.

«È un battaglia continua per il rispetto della legalità e della civiltà», ha detto l’assessore all’ambiente Nunzio Senatore a margine di una morsa che, da Palazzo di Città, si fa sempre più stringente. L’amministrazione è infatti determinata a individuare e punire i trasgressori del sacchetto selvaggio, a tal punto che in queste ore la scrivania del primo cittadino si sta riempiendo di scatti tratti dalle telecamere di videosorveglianza che colgono i responsabili con le mani nel sacco. Per loro si immaginano a breve sanzioni ben più saltate dei 500 euro previsti per chi non differenzia correttamente.

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