IL CASO

Cava de'Tirreni, movida pericolosa: “processo” ai gestori

L’ultimatum dei politici: i titolari dei locali più affollati devono assumere buttafuori e adottare le misure di prevenzione

CAVA DE'TIRRENI - «Rafforzare la collaborazione con i gestori dei locali per rendere la nostra movida sempre più a misura di giovane ». A Cava de’ Tirreni tiene banco una volta di più la questione sicurezza, dopo i fatti che hanno caratterizzato le prime settimane del 2020, in particolare la rissa avvenuta nel weekend su Corso Principe Amedeo. Protagonisti sei giovani, tre dell’Agro e tre di Gragnano, all’interno del Fresconi Kafé, che si sono picchiati per futili ragioni seminando il panico tra i clienti, e continuando lo “show” anche all’esterno dopo essere stati allontanati dal personale del locale, che ha persino delimitato l’ingresso con delle transenne.

«Abbiamo la massima attenzione per la sicurezza e la tranquillità della nostra movida – ribadisce il sindaco Vincenzo Servalli – Siamo sempre in costante contatto con le forze dell’ordine, per far sì che i responsabili di questi episodi siano severamente sanzionati e che un fenomeno così straordinario, che attrae in città tanti visitatori non solo giovani, possa essere vissuto con serenità ». Un monitoraggio, aggiunge il sindaco, che non può essere messo in atto solo incrementando i controlli, ma anche collaborando con gli esercenti per salvaguardare l’incolumità degli utenti. Altro episodio finito sotto la lente d’ingrandimento, quello consumatosi nella notte di Capodanno alla mediateca Marte, complice un sovraffollamento che ha costretto numerosi clienti a restare fuori al gelo nonostante la prenotazione, alimentando un clima di tensione che ha rischiato di sfociare in qualcosa di più grave. «Ringrazio sempre le forze dell’ordine per il loro lavoro, ma questi episodi non derivano necessariamente dalla mancanza di controlli – osserva Servalli – La movida va fatta crescere con ulteriori infrastrutture e una programmazione sempre più ampio, che non può esserci senza gli sforzi della pubblica amministrazione e la collaborazione con i gestori, che va rafforzata come avvenuto negli ultimi anni».

A chiedere maggiori investimenti sulla sicurezza è invece l’opposizione, che parla di campanelli d’allarme da non sottovalutare. La portavoce provinciale di FdI, Imma Vietri , responsabile regionale del dipartimento tutela vittime, sottolinea come l’intrattenimento rappresenti un elemento essenziale di crescita per la comunità metelliana. «Il ripetersi di episodi di violenza o di situazioni che mettono a rischio la sicurezza delle persone possono compromettere seriamente l’immagine che Cava è riuscita a costruirsi in questo settore ». Quindi l’appello a Comune, polizia municipale e gestori dei locali: «Lo sviluppo di questa economia è stato fin qui favorito dai servizi, a partire dalla disponibilità di posti auto.

Ora occorre investire sulla sicurezza. È compito dell’amministrazione comunale riunire tutti intorno ad un tavolo per concordare iniziative e modalità operative che possano garantire sicurezza a quanti scelgono i locali della movida cavese per trascorrere una serata piacevole». Il problema della movida cavese si ripropone in altri centri della provincia dove l’invito dei sindaci ai gestori è unanime: per gli eventi e le serate organizzate, bisogna ricorrere alla vigilanza privata, bisogna investire sulle misure di prevenzione. Vigili e carabinieri intervengono in un secondo momento.

Francesco Ienco