LO SPRECO

Cava de' Tirreni, latte rifiutato: l’ira della Croce Rossa

I volontari hanno ritrovato dieci scatoli donati a famiglie bisognose. I cartoni verranno cestinati: «I nostri sforzi in fumo»

CAVA DE' TIRRENI - Lotta allo spreco di generi alimentari: i volontari del comitato cavese delle Croce Rossa Italiana puntano il dito contro gli ignoti che, nei giorni scorsi, hanno lasciato all’ingresso della sede alcune confezioni di latte FEAD (Fondo di aiuti europei agli indigenti) perfettamente integre e ancora non scadute, di quelle che spesso vengono inserite all’interno dei sostegni alimentari destinati alle famiglie in difficoltà economica e sociale. Quasi una decina di litri, sei o sette confezioni in tutto, con data di scadenza indicata per il prossimo 10 agosto 2020: questo è quanto hanno rinvenuto i volontari della Croce Rossa Italiana sul muretto dinanzi alla sede di via XXIV Maggio.

«Proprio oggi che abbiamo consegnato i pacchi di aiuto alimentare – raccontano i volontari –. E pensare che a venti metri di distanza c’erano anche i bidoni, volendo proprio buttare quel latte. Ma no, lì ci sono le telecamere. Ad ogni modo questo gesto ci rattrista molto. Il latte rinvenuto non è quello che inseriamo nei nostri pacchi, ma, non è bello vedere scene del genere, dopo tutti i nostri sforzi nel trovare donatori, nello scremare chi realmente ha diritto e chi invece vuole solo approfittare. È uno schiaffo alla umanità con la quale le aziende, gli enti, i cittadini hanno inteso aiutare chi era in difficoltà. Quel latte, lasciato lì sul muretto, ci ha feriti. Speriamo che chi ha compiuto questo gesto, si ravveda e che, la volta prossima, se proprio il latte non risultasse di suo gradimento, lo lasciasse a chi ne ha davvero bisogno». Un profondo dispiacere, dunque, per chi da sempre opera per il sostegno e il sostentamento delle persone in difficoltà e, in particolare, dopo le tante iniziative svolte di concerto con altre associazioni del territorio per garantire lo stesso servizio di volontariato e approvvigionamento alimentare durante il lockdown e nel corso di tutta l’emergenza sanitaria legata al contagio da covid19.

«Ci è stato chiesto se quel latte, ancora non scaduto, potesse essere ridonato – spiegano ancora i volontari – Purtroppo no. Non possiamo sapere se è stato alternato in qualche modo. Quindi un’ulteriore spreco inaudito. Uno schiaffo a tutto». Purtroppo l’assenza di dispositivi di videosorveglianza nel punto preciso del rinvenimento del latte renderà difficile individuare i responsabili, tuttavia l’assessore alla sicurezza Giovanni Del Vecchio non ha fatto mancare la propria vicinanza ai volontari CRI, elogiandone il lavoro e definendo «inqualificabile» il gesto di abbandonare alimenti in strada. La città metelliana non è nuova a circostanze di questo tipo con una sequela di episodi analoghi verificatisi negli anni anche in altre zone della città. Nel 2017, in particolare, si è assistito a una vera e propria escalation di abbandono e spreco dei prodotti alimentari che venivano consegnati per beneficenza. In particolare nel marzo 2017 vennero rinvenuti ventiquattro litri di latte scaduto e abbandonato in via Pasquale Di Domenico.

Giuseppe Ferrara