IL CASO

Cava de' Tirreni, «Incivili sul sagrato» Fra Pietro contesta

Il padre guardiano denuncia l’offesa al credo religioso per l’abbandono di birre, pacchetti di sigarette e scatole di pizza
 

CAVA DE' TIRRENI - Fra Pietro pronto a sporgere denuncia contro ignoti per i fatti gravi verificatisi la scorsa settimana ai danni del sagrato del convento francescano di San Francesco e Sant’Antonio. Su suggerimento dell’assessore alla sicurezza, Giovanni Del Vecchio , il padre guardiano del santuario sta prendendo in considerazione l’ipotesi di adire per vie legali così da risolvere una volta per tutte il problema dei rifiuti post-weekend all’ombra del luogo di culto. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il rinvenimento, domenica scorsa, di bottiglie di birra, bicchieri, pacchetti di sigarette e scatole di pizza disseminati non solo sul sagrato ma addirittura all’interno dei cancelli che cingono l’ingresso del convento. Una situazione che si ripete ciclicamente e che, in quell’occasione, fra Pietro Isacco aveva provveduto a documentare con un video condiviso sui social. Una situazione di degrado e inciviltà che, nel filmato, veniva sottolineata dal silenzio rotto solo dal rintocco delle campane di San Francesco.

Stando a quanto fatto sapere dall’assessore alla sicurezza, Giovanni Del Vecchio, per i fatti verificatisi e documentati dal francescano si configurerebbe l’ipotesi di reato di offesa a una confessione religiosa mediante vilipendio o danneggiamento di cose, punita dal codice penale con sanzioni che vanno dai 1000 euro ai 6000 euro, finanche a prevedere – nei casi più gravi – un anno di reclusione. «Ho parlato con fra Pietro – ha dichiarato l’assessore Del Vecchio –. Quello dell’inciviltà è un mal costume giovanile che trova fondamento nella cattiva educazione data dai genitori ai figli. Purtroppo non sono sufficienti le transenne come fatto davanti al Duomo di piazza Vittorio Emanuele III, tantomeno risulterebbero efficaci saltuari controlli straordinari. Ho invece suggerito a fra Pietro di sporgere denuncia contro ignoti per offesa al credo religioso. Con una denuncia la polizia può avvia le dovute indagini e individuare i responsabili. Ne ho parlato anche con il vicequestore aggiunto del commissariato di polizia, la dottoressa Immacolata Acconcia , e al vaglio c’è anche la possibilità di installare in zona telecamere di videosorveglianza ». Intanto in città si accende la polemica sulla movida anche alla luce dei più recenti episodi che hanno riguardato la rissa di cui si sono resi protagonisti due cavesi sabato scorso, successivamente denunciati alle autorità competenti. Dito puntato del candidato sindaco Marcello Murolo proprio contro l’assessore Del Vecchio e il sindaco Servalli.

«Due denunce, ma stiamo scherzando? – ha tuonato Murolo –. Da padre e da cavese non posso tollerare questo menefreghismo a danno della nostra città. Promesse, proclami fatti da sindaco e assessore che hanno annunciato maggiori controlli a più riprese. Io mi sento preso in giro». Non si è fatta attendere la replica di Del Vecchio che ha difeso a spada tratta la movida cittadina, bollando la rissa come un episodio isolato. «Non strumentalizziamo la nostra movida – ha ribadito Del Vecchio – che non ha nulla a che vedere con l’episodio di violenza verificatosi nella serata di sabato. La nostra città si è sempre distinta nella nostra provincia per un divertimento notturno giovanile esuberante ma assolutamente non violento. Inizio a pensare che questa nostra tradizione caratterizzata da eccellenti ristoratori e tanti titolari di locali notturni di grande professionalità forse è diventata scomoda a qualcuno».

Giuseppe Ferrara