IL CASO

Cava de' Tirreni, frazioni: scuole cadenti a rischio serrata

Carenze strutturali a Castagneto, San Cesareo e Corpo di Cava. I genitori insorgono: «Iscrizioni altrove, i plessi spariscono»

CAVA DE' TIRRENI - Scuole abbandonate a sé stesse, affette da carenze strutturali sempre più evidenti e con interventi di manutenzione costantemente rinviati a data da destinarsi: il rischio di paventate chiusure è dietro l’angolo qualora i genitori, preferendo, non a torto, strutture più sicure, portassero i propri figli in altri plessi. È la situazione che, in questi giorni, sta alimentando il malcontento dei residenti delle frazioni di Castagneto, San Cesareo e Corpo di Cava, località periferiche a sud-ovest del territorio cittadino, alla notizia che i programmati lavori che dovrebbero interessare uno dei plessi scolastici della zona sono previsti non prima di tre anni, mentre per gli altri non c’è alcun progetto.

A raccogliere le rimostranze di residenti e genitori sono stati i referenti del Comitato del “Distretto Mitillianum” che, nei giorni scorsi, hanno protocollato un esposto a Palazzo di Città indirizzato alla giunta del sindaco Vincenzo Servalli e a tutti i consiglieri comunali. «Rischiare di far chiudere un plesso scolastico è, per una comunità, come privarsi di un frammento di memoria, specchio dell’identità stessa della collettività - ha spiegato Maria Ronca, presidente del Comitato - . L’esposto che abbiamo protocollato è un primo passo al fine di scongiurare questa eventualità. Serve la ferma volontà di tutti nel preservare il diritto all’educazione scolastica e pretendere qualità e servizi».

Documenti alla mano, i membri del comitato, prima di inoltrare le proprie segnalazioni al sindaco, non sono si sono confrontati con genitori e residenti delle tre frazioni, ma hanno spulciato soprattutto l’ultimo piano triennale delle opere pubbliche, quello in cui è stilato l’elenco dei lavori che l’amministrazione intende portare a termine entro il 2023. Nella lista figura solo la scuola di via Vecchione a San Cesareo, mentre non c’è traccia dei plessi di via Craven (a Castagneto) o di via Mazzini (a Corpo di Cava).

«Strutture decadenti che necessitano di interventi strutturali; lavori di messa in sicurezza e rinnovo che però vengono costantemente messi da parte per dare precedenza alle solite strutture scolastiche adiacenti al centro, da sempre fin troppo agevolate per un’apparenza di lustro - esordisce la presidente Ronca nelle prime righe dell’esposto - . Come conferma il programma dei lavori pubblici 2021-2023, approvato con delibera dello scorso 30 settembre, nulla è stato previsto per ciò che concerne le strutture scolastiche delle zone Badia, San Cesareo e Castagneto se non, dato lo slittamento temporale indicato all’interno del verbale, per l’anno 2023 la scuola elementare di San Cesareo si vedrebbe interessata esclusivamente ad una riqualificazione degli impianti energetici ».

Alla luce di tali evidenze e a margine dell’esposto, quindi, il Comitato ha già annunciato che porterà avanti una petizione popolare a cui sarà allegato un progetto di massima - che riguarderà anche la predisposizione di aree verdi e attrezzate destinate ai bambini - proposto dalle stesse comunità delle tre frazioni con l’appoggio attivo delle insegnanti operanti sul territorio. «Visto il malcontento generale di tutti gli abitanti delle frazioni Corpo di Cava, San Cesareo, Castagneto - si legge ancora nell’esposto - con fermezza e all’unisono lamentiamo l’oramai insostenibile situazione di quasi totale abbandono da parte dell’amministrazione comunale anche per quanto riguarda l’assoluta mancanza di strutture ricreative all’aperto e l’impossibilità di poter accogliere i bambini per attività ludiche o extrascolastiche».

Giuseppe Ferrara