IL CASO

Cava de' Tirreni, colletta porta a porta per i frati ma è una truffa

Truffa della questua, “anatema” dei monaci

 

CAVA DE' TIRRENI - Fingono la questua per conto dei frati e si fanno consegnare denaro porta a porta con la scusa di sostenere la mensa dei poveri di San Francesco e Sant’Antonio. La nuova frontiera della truffa domestica a Cava de’ Tirreni vede scendere in campo, stavolta, attori reinventatisi nei panni di sedicenti volontari e caritatevoli questuanti, che negli ultimi giorni stanno passando di casa in casa raccogliendo denaro per agevolare, a loro dire, il ristoro e il pasto che quotidianamente al convento di San Francesco vengono offerti ai poveri. Peccato che dei proventi raccolti dai moderni “Robin Hood” la mensa dei poveri di San Francesco non abbia mai visto finora nemmeno uno spicciolo. La truffa è venuta alla luce grazie alle segnalazioni arrivate alla comunità francescana del convento.

Giuseppe Ferrara

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