L'INCHIESTA

Cava de' Tirreni, botte e sputi all’ex compagna

La donna sarebbe stata aggredita anche dal figlio 17enne

CAVA DE' TIRRENI - Risponde di violazione del divieto di avvicinamento all’ex moglie, rapina e lesioni il 42enne cavese G.A. denunciato dopo una sfilza di episodi analoghi commessi contro la donna, già arrivata a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine in passato e ora, di nuovo, vittima della violenza dell’ex coniuge. La vicenda ultima si è consumata presso casa del padre di lui, a Cava de’ Tirreni, dove la donna era in visita in virtù dei buoni rapporti rimasti. Il 30 aprile scorso, in particolare, la donna è stata aggredita dall’uomo e dal figlio 17enne, anche lui pronto a scagliarsi contro sua madre, già in passato finito all’attenzione dei servizi sociali per i suoi comportamenti.

Alle 22 di sera, a casa del suocero, la donna 40enne originaria di Avellino si trovava impegnata a raccogliere dei carciofi nel giardino: sono arrivati l’ex marito ed il figlio, ed il ragazzo ha preso a inveire contro il nonno, violentemente, spalleggiato dal padre, «dicendogli che non doveva più recarsi presso la propria abitazione». A quel punto la discussione prendeva una brutta piega, passando dalle parole alle intimidazioni fisiche, fino alle botte: il giovanissimo s’è scagliato direttamente contro il nonno prendendolo a ceffoni, mentre suo padre gli dava supporto, continuava a schiaffeggiarlo e infine si rivolgeva alla donna apostrofandola pesantemente. La stessa veniva colpita a sua volta e presa a pugni in testa, con l’ex marito che la puntava, ancora, sputandole addosso più volte.

Dopo le offese e i gesti di scherno, l’uomo prendeva il cellulare dell’ex moglie, allontanandosi e portandolo con sé. Per questa sequenza di fatti consumati all’esterno dell’abitazione del padre, il denunciato risponde di atti di violenza fisica commessi col supporto del figlio minorenne contro il genitore e soprattutto contro la sua ex moglie, con imputazioni di lesioni, maltrattamenti e rapina, oltre al divieto di avvicinamento violato, consumando tutto in un colpo solo. La vicenda si aggiunge ad un precedente filotto di atti violenti, perché il matrimonio a detta della donna sarebbe finito nel 2020 proprio per le botte divenute abitudine da parte dell’uomo. C’era già una denuncia. Sul caso lavorano gli uomini del Reparto carabinieri, col coordinamento della procura nocerina.

(a.t.g.)