LA POLEMICA

Cava, contesa dei trombonieri: è guerra aperta tra i casali

Dopo lo strappo dei Senatore arriva la risposta dell’associazione ufficiale. Disertato un corteo a conclusione della festa del Santissimo Sacramento

CAVA DE' TIRRENI. Ritardi prima e assenze poi. Si sono chiusi così come erano cominciati, tra le polemiche, i 360esimi festeggiamenti in onore del Santissimo Sacramento. E, a quanto pare, spari di pistone e fuochi sul monte hanno fatto meno trambusto di quanto consumatosi all’ombra del castello di Sant’Adiutore e tra le file degli oltre mille figuranti che negli ultimi giorni hanno sfilato lungo il borgo porticato. In pericolo ora c’è il folklore cittadino e una manifestazione storica che invece di evolversi rischia di crollare sotto il peso delle contestazioni. Da un lato il casale Senatore che, pur avendo annunciato la mancata partecipazione alla prossima disfida, ha fatto in modo di farsi notare in occasione della benedizione di sabato; dall’altro l’Associazione Trombonieri, Sbandieratori e Cavalieri tutta, con i restanti gruppi (da cui proprio i Senatore hanno preso le distanze) che invece non hanno preso parte al corteo di domenica.

Nel mezzo l’amministrazione e gli altri enti a cui si addita un’organizzazione improvvisata e una programmazione tardiva. Sono stati infatti percepiti come forti segnali di contestazione gli episodi verificatisi nell’ultimo weekend. In occasione della benedizione in piazza Vittorio Emanuele III di sabato, i Senatore – in virtù della posizione di distacco presa, tra gli applausi dei propri sostenitori e i fischi degli altri spettatori presenti – si sono fatti attendere non solo dagli altri casali già schierati, ma anche dalle autorità civili e religiose presenti. Domenica, invece, c’è stata la reazione dei restanti sette casali di Trombonieri, dei Cavalieri della Pergamena Bianca e delle altre sei realtà di sbandieratori che non hanno voluto partecipare a una rievocazione nuova (la venuta di Maria Delgadillo, vice regina del Regno di Napoli, all’indomani della cessata peste bubbonica) inserita solo quest’anno nel programma, ed estranea alla tradizione dei festeggiamenti.

È toccato dunque proprio all’Atsc difendersi dall’accusa di boicottaggio. «Abbiamo preferito prendere le distanze riguardo al corteo tenutosi domenica – ha dichiarato il presidente Sabato Bisogno – in quanto non appartiene ai solenni festeggiamenti in onore del SS. Sacramento e non è in linea con la tradizione cavese. Tutto ciò evidenzia delle incongruenze, ma un risultato frutto d’improvvisazione, oltre che di tardiva programmazione. Per questi motivi l’Atsc ha preferito essere parte attiva solo all’interno di quelle manifestazioni che da sempre caratterizzano la città». Intanto a farne le spese è il folklore cittadino depauperato dell’originario spirito di solennità e partecipazione, tra fede e storia.

Difficile pensare a una risoluzione a meno di un mese dalla storica Disfida dei Trombonieri, in calendario il prossimo 3 luglio.