Cava, chiesto il processo per lo scippatore 

Un 47enne torrese con un complice seguì e rapinò un’anziana dopo averla individuata con la tecnica del “filo di banca”

CAVA DE’ TIRRENI. È stato raggiunto da richiesta di processo con rito immediato Natale Scarpa, 47 anni, di Torre Annunziata, accusato di rapina aggravata in concorso ai danni di un’anziana finita nel mirino dei banditi con la tecnica del filo di banca. Nei mesi scorsi Scarpa e il presunto complice furono inizialmente raggiunti da una doppia ordinanza di custodia cautelare, per Scarpa in carcere, con il successivo stralcio della posizione del coindagato. Il provvedimento cautelare, firmato dal gip del Tribunale di Nocera Inferiore Alfonso Scermino e arrivato su richiesta del pm della Procura nocerina Giuseppe Cacciapuoti, ha dato il via all’iter giudiziario per Scarpa, che ora rischia di arrivare al processo da solo. Toccherà al Gip valutare la tesi dell’accusa e decidere sulla corsia rapida per l’eventuale dibattimento.
In particolare a carico di Scarpa pesano le immagini delle videocamere di sorveglianza, con la borsa portata via dalle mani dell’anziana e la fuga su uno scooter Liberty Piaggio grigio ritornando nelle periferie di Torre Annunziata, suo luogo di residenza. La ricostruzione dall’inchiesta fa pensare a un modus sperimentato, l’appostamento, la scelta della vittima più facile e l’esecuzione del pedinamento, eseguito a lungo fino a inquadrare l’anziana arrivata sotto casa. Inizialmente il lavoro della sezione pg dei carabinieri, prima fase di ricostruzione dell’accaduto con individuazione del responsabile, ipotizzava ulteriori colpi da approfondire, con l’azione eseguita nelle zone dell’Agro nocerino e le partenze lampo dall’area torrese.
Per quanto riguarda l’episodio del primo giugno del 2017 a Cava de’ Tirreni, Scarpa è stato raggiunto dalla richiesta di processo con rito immediato presentata dalla Procura sulla base del materiale probatorio. I frames decisivi erano stati estratti da due diversi esercizi commerciali presenti lungo il percorso seguito dalla donna verso il suo domicilio, con l’esame approfondito dei volti e l’individuazione di uno dei due potenziali banditi. L’attività di accertamento è stata documentata in una informativa di reato ricca di dettagli confluiti nella richiesta cautelare all’attenzione del giudice per le indagini preliminari.
Alfonso T. Guerritore
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