Il caso

Cava: aggressione all’arbitro. Sospeso il torneo Csi

Decisione radicale degli organizzatori dopo l’episodio verificatosi a Pregiato. Ora si attendono le sanzioni per il giocatore sarnese. L’amarezza di Scarlino

CAVA De' TIRRENI. Torneo “Città di Cava” sospeso dopo l’aggressione ai danni di un arbitro durante la gara tra le formazioni del “Noi di Cava” e del “Santa Maria delle Grazie” di Sarno, al campo sportivo “Antonio Desiderio” della frazione di Pregiato.

Match non omologato dal giudice sportivo e provvedimenti disciplinari da stabilire per il giocatore sarnese responsabile del violento gesto. I fatti risalgono a una settimana fa quando, sul terreno di gioco di Pregiato, si stava svolgendo la terza giornata del torneo “Città di Cava”, giunto alla sua quarantacinquesima edizione.

Tutto liscio fin quando l’arbitro aveva concesso una punizione alla squadra cavese dopo un fallo commesso dal vicecapitano del “Santa Maria” che conseguentemente era stato espulso per doppia ammonizione. Spropositata la reazione di quest’ultimo al cartellino rosso: mentre il giudice di gara appuntava il provvedimento, il giocatore lo aveva aggredito. L’arbitro a causa della copiosa perdita di sangue era stato portato in ospedale dove gli veniva riscontrata la perdita dei due denti e una profonda ferita al volto, richiusa con quattro punti di sutura. Così – alla luce dell’accaduto e indipendentemente da quelli che saranno i provvedimenti che la commissione disciplinare del Centro sportivo riterrà opportuno prendere nei confronti dell’atleta – il presidente del Csi Cava, Giovanni Scarlino, ha deciso di sospendere tutte le gare che si sarebbero dovute disputare nella giornata di oggi. «Chiuso per sconfitta – è il commento di Scarlino in calce al documento diramato dal giudice sportivo del Csi nelle ultime ore –. Il campionato “Città di Cava” resterà sospeso una settimana per sconfitta. È stato sconfitto il bello dello stare assieme, delle regole, del saper accettare una decisione. È stato sconfitto il vero valore dello sport. Questa disposizione è frutto di nottate insonni e presa prima di qualsiasi provvedimento della commissione disciplinare (e, purtroppo, credo anche prima di qualsiasi decisione della giustizia ordinaria), che mi auguro sia esemplare e riesca a far luce su questo episodio. La speranza è che questa sospensione serva ad ognuno per riflettere. La violenza, sia essa fisica o verbale, non può essere accettata, non serve a niente se non far capire che non valiamo niente come uomini».

Intanto la commissione disciplinare, dopo aver deciso di invalidare il risultato della partita, si è riservata di disporre opportuni provvedimenti nei confronti del ragazzo che nel frattempo è stato convocato dal comitato cavese per un incontro fissato a mercoledì prossimo. La proposta, già annunciata dal presidente Scarlino immediatamente dopo l’episodio, dovrebbe essere quella di vietare al giocatore la partecipazione a qualsiasi manifestazione sportiva organizzata dal Csi.

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