il caso

Cava “Adinolfi”, annullata la sospensione dei lavori

Il Consiglio di Stato ribalta la decisione del Tar di Salerno ed annulla la sospensione dei lavori di ricomposizione ambientale presso la cava dismessa della “Inerti Adinolfi srl”, alle spalle del...

Il Consiglio di Stato ribalta la decisione del Tar di Salerno ed annulla la sospensione dei lavori di ricomposizione ambientale presso la cava dismessa della “Inerti Adinolfi srl”, alle spalle del cimitero comunale verso le pendici dei monti di Eboli. Dopo il sequestro disposto dalla Polizia municipale e la sentenza del Tar di Salerno (numero 365/2013) che aveva respinto il ricorso presentato dalla società nei confronti dell’ordinanza di sospensione dei lavori di ricomposizione da parte del Comune, a Palazzo Spada tutto è cambiato.

Ieri, il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza cautelare presentata dalla “Inerti Adinolfi srl”, sospendendo l’esecutività dell’ordinanza comunale impugnata. La prima udienza di merito è stata fissata al prossimo 30 luglio. I giudici del Consiglio di Stato hanno evidenziato l’interesse pubblico, nonché quello della società, di procedere all’attività di recupero dell’area della cava dismessa. L’interruzione dell’attività, come si legge nella sentenza, avrebbe potuto produrre danni irreversibili all’azienda ricorrente per i suoi effetti riflessi sulle diverse iniziative propedeutiche già avviate. La “Inerti Adinolfi srl”, così come al Tar, era difesa dall’avvocato Marcello Fortunato. Il legale avrebbe visto accolta, almeno in via cautelare, la versione di parte secondo cui non vi era alcuna attività illecita di estrazione dietro alla parvenza di miglioramento e recupero ambientale della cava dismessa.

Si stava procedendo, come da autorizzazioni comunali, esclusivamente al recupero ambientale della cava. Una tesi confermata anche in sede penale: il gip De Filippis, infatti, ieri ha accolto l’istanza dell’avvocato Concilio, dissequestrando l’area. Anche il questo caso il giudice ha rilevato «il legittimo miglioramento fondiario» in atto.