Causò incidente mortale, sarnese patteggia

Salerno: il 26enne era alla guida della moto su cui viaggiava anche l’amico avellinese che perse la vita

SALERNO. Poco più di un anno fa perse il controllo della sua motocicletta e l’amico che era con lui sbalzò dal sellino morendo sul colpo. Ieri mattina il 26enne C.C., di Sarno, ha patteggiato davanti al giudice dell’udienza preliminare Sergio De Luca una pena a 1 anno e 10 mesi. Il tragico incidente avvenne la sera del 15 luglio 2012 sul raccordo autostradale Salerno-Avellino, a ridosso dello svincolo di Fratte. A perdere la vita fu Felice Toto di Scampitella, in provincia di Avellino, anche lui 26enne, che da pochi mesi aveva conseguito la laurea all’Università di Salerno. Lo schianto avvenne alle sette di sera sulla corsia Sud del raccordo, settecento metri prima dell’uscita di Fratte. La motocicletta guidata dal giovane di Sarno sbandò in curva e Felice Toto volò via dalla sella finendo a sbattere con la schiena contro il guard rail. Fu un urto violentissimo, il corpo fu scaraventato per alcuni metri lungo la lamiera del parapetto e cadde poi nell’erba, ormai senza vita. Il 26enne C.C. si salvò perché riuscì a non mollare la presa, proseguendo la sua corsa per venti metri e riportando la frattura di una gamba. Secondo le indagini sarebbe stata una sua imprudenza a provocare l’incidente, per questo è stato sottoposto a un procedimento penale per omicidio colposo, che si è chiuso ieri con la pena concordata.

La motocicletta su cui avvenne lo schianto era di Felice Toto, ma quella sera a guidarla c’era l’amico, come confermarono subito gli accertamenti eseguiti dalla polizia stradale di Eboli. I ragazzi erano diretti con molta probabilità a Salerno, per trascorrere la serata con alcuni amici. Con loro, secondo alcuni testimoni, c’era anche un’altra coppia di amici su una seconda motocicletta, che però erano più indietro e non hanno visto l’incidente. Il giovane dell’Avellinese morì sul colpo. Quando i soccorritori dell’Humanitas giunsero sul posto con l'ambulanza di tipo A perla rianimazione, non poterono fare altro che constatare il decesso. Originario di Scampitella, Toto aveva molti amici nel Salernitano, in buona parte conosciuti durante gli studi universitari al campus di Fisciano. La moto che un anno fa lo ha portato alla morte era per lui un’autentica passione, condivisa con l’amico a cui quella terribile sera di luglio aveva permesso di guidarla. Il giovane di Sarno rimase a lungo sotto choc. Ieri, assistito dall’avvocato Giovanni Annunziata, ha chiuso il suo conto con la giustizia. (c.d.m.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA