Cattolici uniti in Progetto per l’Italia

Un nuovo soggetto politico di Centro da Scarlato a Gargani fino a Adinolfi

SALERNO. Un nuovo soggetto politico pluralista, in campo sin dalle prossime elezioni politiche, che aggreghi non solo i cattolici ma anche i laici e i socialisti. «Un cartello – come ha spiegato l’ex senatore Ivo Tarolli – di partiti, movimenti e associazioni che abbia, come denominatore comune, il bene dell’Italia, in netta contrapposizione al partito del leader che finora ha caratterizzato la vita politica di quest’ultimi anni».

È questo l’obiettivo di “Progetto per l’Italia”, per ricostruire un contesto culturale, politico e istituzionale di condivisione comunitaria, di coesione sociale, di vitalità del fare, di fiducia nelle relazioni, per creare lavoro e per sconfiggere la povertà.

Un progetto che si basa su 5 punti fondamentali e che punta al coinvolgimento e all’aggregazione. Per raggiungere il traguardo, tuttavia, bisogna partire dai territori e, proprio per questo, i promotori dell’iniziativa hanno fatto tappa a Salerno.

A discutere con Tarolli, moderati da Umberto Adinolfi, gli ex parlamentari Giuseppe Gargani e Guglielmo Scarlato, il coordinatore regionale del Popolo della famiglia, Raffaele Adinolfi, Ettore Bonalberti, Francesco Schitulli, Mario Tassone, Marco D’Agostini, Cosimo Iannone e Antonio Pisani. «Attualmente i cattolici – ha rimarcato Tarolli – sono in diaspora. Noi vogliamo superare l’incompiuta della frammentazione del mondo cattolico nella politica. E siamo pronti ad essere ai nastri di partenza soprattutto se la nuova legge elettorale permetterà di superare il bipolarismo».

Proprio l’aspetto della legge elettorale è centrale, come ha sottolineato Scarlato: «Con una soglia di sbarramento non troppo alta, sia alla Camera che al Senato – ha specificato – potrebbe essere anche possibile riunire i vari cespugli e riformare un partito a forte identità cristiana. Io però non credo che si riuscirà nell’impresa». Più ottimista è, invece, Gargani: «Dopo il risultato del referendum costituzionale – ha evidenziato – credo che i cattolici possano ambire a riacquisire quel ruolo di rappresentanza che, per 25 anni, è stato ad appannaggio di una classe priva di caratura culturale e politica».

Un percorso quest’ultimo già cominciato dal Popolo della Famiglia, come ha precisato Adinolfi «a partire dal via libera del Governo al disegno di legge Cirinnà». «Lottiamo affinché le famiglie cristiane – ha concluso Adinolfi – tornino ad avere un ruolo determinante nella vita sociale e politica. E il nostro movimento autonomo sarà presente anche alle prossime amministrative».

Gaetano de Stefano

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