Castiglia: «Il mercato è in ripresa»

I dati presentati al convegno promosso dal presidente delle agenzie Remax

«Siamo dei sopravvissuti». Così, ieri mattina il presidente della rete di agenzie immmobiliari Remax, Dario Castiglia ha dato il benvenuto ai partecipanti al convegno su “Le prospettive del mercato immobiliare in Italia”, celebratosi al Grand Hotel. Prospettive che si aprono su scenari poco lucenti, in base ai dati riportati dallo stesso Castiglia, da oltre 25 anni operativo sul mercato.

«Ho iniziato nell’83, erano tempi duri ma non lo sapevamo. Tuttavia questo è un momento proficuo perché molti stanno andando via. Chi resta si farà le ossa in vista di una ripresa», ha spiegato ottimista Castiglia. Nell’81, difatti, il tasso di interesse pare sia svettato in cima a picchi mai raggiunti, arrivando a toccare il 21%. Prima di allora solo una volta si era parlato di austerità, nel 1975; mentre gli anni critici sono stati, successivamente, il ’92 e il 2008, in cui l’ultimo giro di boa è stato segnato dalla crisi delle banche statunitensi. Nell’ultimo anno si intravedono segnali di rispresa: l’Irlanda, in base ai dati, è il paese con crescita maggiore, mentre l’Italia è il fanalino di coda a causa della crescente disoccupazione. «A breve - ha aggiunto Castiglia, unico relatore della conferenza - i prezzi scenderanno nonostante l’aumento della compravendita» che a quanto pare è un momento fasico tipico del cosiddetto “ciclo del nido d’ape” che caratterizza tale mercato. Noi italiani, sarebbe emerso questo, siamo a un passo dalla ripresa delle contrattazioni e questo, inoltre, è un momento appetibile sul fronte del rapporto tra rendita e prezzo poiché - secondo la visione dell’immobiliarista - il tasso d’inflazione è sceso e le banche avrebbero cominciato ad “aprirsi”.

L’andamento negativo delle borse sarebbe inoltre da considerare vantaggioso, essendo i due mercati antitetici. Ma i fattori a ribasso non mancano e sono la recessione economica e i redditi contenuti, soprattutto nel meridione. Un meridione che comunque non smentisce la predilizione per il mattone, considerato ancora alla stregua di un bene - rifugio.

Alessandra De Vita

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