Castello troppo caro per il Comune

L’ente di Altavilla Silentina rinuncia alla prelazione per l’edificio normanno

ALTAVILLA SILENTINA. Abusi edilizi al castello normanno: a quasi due anni dall’emissione del decreto del ministero dei beni e delle attività culturali e della soprintendenza, nulla è stato fatto per l’eliminazione degli stessi, considerati di “grave entità”. L’atto di compravendita del monumento storico è stato annullato, e la soprintendenza ha inviato una nota al Comune affinché potesse esercitare il diritto di prelazione.

L’opposizione con una mozione ha chiesto di acquistare il castello. Ma la richiesta, discussa venerdì in consiglio, è stata bocciata. «Per l’acquisto e i lavori di ristrutturazione servirebbero oltre 3 milioni e mezzo di euro. Il Comune – spiega il sindaco, Antonio Marra - dovrebbe istituire una tassa di scopo di 500 euro per ogni cittadino. Né possiamo utilizzare i fondi per Cerrelli, come proposto dalla minoranza, dove stiamo realizzando due strade per 2 milioni e mezzo di euro. Un anno fa ci era stata fatta l’offerta per 600.000 euro, ora il prezzo è lievitato a quasi un milione di euro».

Scelta non condivisa dall’opposizione. «Non c’è volontà politica di acquistarlo – evidenzia il consigliere Rosario Gallo, che, insieme con il consigliere Michele Gallo, aveva presentato la mozione – e non sono stati rispettati i termini per esercitare la prelazione scaduti il 10 agosto».

Il castello, acquistato da una società privata nel 1999 è stato anche interessato da abusi edilizi. Tra questi come si legge nella nota della soprintendenza “la demolizione a tutti i livelli di solai lignei ricostruiti in latero cemento o in putrelle e laterizi, e dell’intera copertura sostituita con altra a imposta più elevata; la realizzazione di un nuovo piano nel sottotetto; la rimozione al secondo piano di scale e elementi decorativi, e la demolizione di murature portanti». Da qui l’emissione per “la società Tele A di Abbano Alfredo di Napoli del decreto di reintegrazione dello stato originario del castello».

Nel 2015 è stato oggetto di ipoteca legale di Equitalia per 549.852,54 euro, a garanzia di un credito tributario di 274.926,27 euro. Nel giugno del 2016 è stato trasferito a una società con sede a Budapest (appartenente, pare, a un familiare della società proprietaria) per 990mila euro. Sia la scissione societaria del 2014 che la compravendita del 2016, non comunicate, sono state ritenute nulle dalla soprintendenza.

Angela Sabetta

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