L'APPELLO

Castellabate, Tarallo: "Castelsandra, fermate ogni speculazione" 

Lettera-provocazione dell’ex presidente alla protagonista del fumetto edito dal Parco

CASTELLABATE. Non si placano le polemiche sull’ex hotel Castelsandra. A tornare sull’argomento è Giuseppe Tarallo, già presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, che all’epoca della sua presidenza molto si spese per l’abbattimento di tale struttura. Il Castelsandra è un complesso alberghiero che sorge nella frazione di San Marco. Sequestrato alla camorra ad inizio degli anni ’90, da allora si trova nel più totale abbandono e degrado, vittima del tempo, di sciacallaggi e vandalismi.
L’ex presidente ha, nei giorni scorsi, scritto una lettera, che ha provocatoriamente indirizzato alla Principessa Primula, personaggio protagonista del fumetto edito dall’Ente Parco, che fa della protezione dell’ambiente la sua ragione di vita. Tarallo chiede all’eroina di interessarsi del Castelsandra, di fermare quanti hanno intenzioni speculatorie e di sensibilizzare i politici a dimenticare per un attimo il loro interesse personale ma di pensare a quello pubblico, di pensare al futuro dei giovani cilentani.
Il Comune di Castellabate, guidato dal sindaco Costabile Spinelli e responsabile dell’intera area, ha deciso di effettuare dei lavori e di rivalutare il sito, aprendo anche ad interventi di privati. Per avallare la cosa, ad inizio del mese scorso c’è stata anche la visita del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Per l’occasione, Comune, Parco e Ministero hanno siglato un accordo per la rivalutazione del Castelsandra dove potrebbe nascere anche un centro di ricerca. Il protocollo è stato firmato a Villa Matarazzo.
La rivalutazione del complesso alberghiero è stata anticipata dall’abbattimento di alcune villette abusive, costruite nel parco annesso, portato avanti e usato come un vanto dall’amministrazione Spinelli. Un procedimento che troverà la sua conclusione nella riapertura del Castelsandra grazie ai lavori sponsorizzati dall’asse dei tre Enti. Non è dato sapere, però, chi gestirà l’area una volta che i lavori saranno finiti, chi ne sarà il responsabile, chi ne trarrà vantaggi. Non è chiaro cosa sorgerà nel cosiddetto “albergo della camorra”.
Un intervento, quello di Castelsandra, nel quale pubblico e privato lavoreranno insieme per restituire ai cittadini la struttura ma c’è chi a queste promesse crede molto poco. Tarallo, e le varie associazioni ambientaliste come FareAmbiente e Legambiente, si erano detti contrari a tali lavori perché la presenza di aziende private «potrebbe riaprire la strada alla camorra e quindi – dicevano – è meglio abbatterlo».
Arturo Calabrese
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