LA SENTENZA

Castellabate, i giudici chiudono il “lido” nella colonia

Il Consiglio di Stato conferma la revoca della concessione alla fondazione che “subappaltò” la spiaggia di Pozzillo a una srl

CASTELLABATE - Avrebbero dovuto ospitare una colonia estiva, con finalità sociali, quei mille metri quadri di sabbia dorata in località Pozzillo, con vista sulle acque cristalline che bagnano Castellabate. Nei fatti, però, un fazzoletto di quell’arenile da sogno, nella città di “Benvenuti al Sud”, era diventato una sorta di “lido”, coi bagnanti che pagavano in cambio d’un posto al sole. Finché Palazzo di Città non stabilì di revocare la concessione demaniale, col placet delle toghe del Tar di Salerno e, nelle scorse ore, pure dei giudici del Consiglio di Stato.

La suprema corte del diritto amministrativo ha bocciato il ricorso in appello d’una nota fondazione socio-culturale internazionale di Castellabate, che invano ha reclamato un colpo di spugna sulla revoca: nel 2008, Palazzo di Città aveva concesso, a titolo gratuito e a fini sociali, l’uso particolare d’una porzione dell’arenile controverso proprio a quest’istituzione, che in riva al mare è proprietaria d’un plesso educativo, un istituto alberghiero privato, e che di recente è finita nel mirino dei pm di Vallo della Lucania, nell’ambito di un’inchiesta sui “diplomifici” del Cilento, che ha portato al sequestro di 334 attestati rilasciati a studenti provenienti da ogni parte d’Italia, con la Procura che indaga sulle ipotesi di reato d’associazione per delinquere, contraffazione di atti pubblici, falso materiale e falso ideologico commessi da pubblico ufficiale e truffa allo Stato.

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