IL PROCESSO

Castel San Giorgio, morte in fabbrica: imprenditore nei guai

L'uomo è accusato di omcidio colposo

CASTEL SAN GIORGIO - Affronterà il processo con l’accusa di omicidio colposo per il decesso di un operaio al lavoro nella sua azienda Bruno Prugno Siniscalschi , titolare della fabbrica di ceramiche “Il pavone”. Il gup ne ha disposto il rinvio a giudizio, con l’accusa di aver indirettamente cagionato il decesso del suo dipendente G iuseppe Pagano , morto nel novembre 2015 in seguito alle gravi lesioni riportate in un incidente in fabbrica. Pagano, 53 anni, originario di Nocera Superiore, della zona San Clemente vecchia, morì dopo l’incidente occorso durante una fase di trasporto interno effettuata a bordo di un muletto. Lui era impegnato in veste di addetto allo stoccaggio di grossi sacchi di raccolta, pesanti e ingombranti: questi sacchi dovevano essere sistemati in una vasca di raccolta, stando alle ricostruzioni svolte dalla Procura di Nocera Inferiore, posta in alto. Dopo averle sollevate con le forche del muletto, per poi farle cadere nel vano della vasca, qualcosa andò storto: una volta sceso per spingerle dall’esterno, per via dell’azionamento dei comandi di inclinazione delle forche, veniva travolto dal carico inavvertitamente. In particolare, piuttosto che inclinarsi verso l’esterno, le forche si inclinarono in direzione opposta, nel verso dov’era posizionato l’operaio, che rimase senza alternative. Il materiale lo schiacciò contro la strutture: sul carrello, stando alle ricostruzioni, non era montato il pannello-parabrezza di protezione, presidio infortunistico in grado di proteggere il guidatore dalla caduta degli oggetti, riducendo di molto il rischio collegato a determinate mansioni. Il processo a carico di Siniscalchi, cavese imprenditore, è stato accordato dal Gup.

(a. t. g.)