Caso Vecchione La surroga si discute tra cinque giorni

Fissata la data del consiglio comunale a Pontecagnano dopo il ricorso al Tar della prima candidata non eletta

PONTECAGNANO. Ufficializzata la data del prossimo consiglio comunale di Pontecagnano Faiano: l’assise, convocata dal presidente Alfonso Gallo, si terrà giovedì 24 novembre alle 18 presso l’ex tabacchificio Centola e i consiglieri comunali saranno chiamati a prendere atto della surroga del consigliere dimissionario Antonio Vecchione e dell'ingresso al suo posto, in consiglio comunale, della prima dei non eletti, Maria Esposito. Una vicenda che si trascina ormai da quasi tre mesi e che ha visto anche un pronunciamento da parte del tribunale amministrativo regionale della Campania.

Nei giorni scorsi, come avevamo anticipato, il presidente Gallo aveva detto che il consiglio si sarebbe tenuto appunto il 24 novembre, con all’ordine del giorno – tra le altre cose – la presa d’atto della surroga. La vicenda è iniziata a fine agosto, con le dimissioni del consigliere comunale di maggioranza Vecchione, che è entrato nel corpo di polizia municipale (le due cariche sarebbero state incompatibili): a quel punto in consiglio, oltre al sindaco, si è avuta la maggioranza a sette consiglieri e l’opposizione, paradossalmente, a otto consiglieri comunali. Quando è stato convocato il consiglio per prendere atto della surroga, in aula si sono presentati solamente gli otto consiglieri d’opposizione, che non hanno preso atto della surroga perché per loro le dimissioni del consigliere non erano “regolari”.

È iniziata quindi una fase di stallo sino al ricorso al Tar presentato dalla prima dei non eletti, Maria Esposito: i giudici del Tar hanno accolto il ricorso e hanno indicato al presidente Gallo di riconvocare l’assise, in occasione della quale i consiglieri saranno quindi chiamati a prendere atto della surroga. Tuttavia, nonostante il pronunciamento del Tar, pare che le posizioni degli otto consiglieri di opposizione (cinque del Pd, tre di Uniti per Pontecagnano Faiano) siano le medesime. La questione è arrivata addirittura in parlamento, con il deputato Pd, Michele Ragosta, che ha presentato un’interrogazione scritta al ministro Alfano. Il sindaco Ernesto Sica, dal canto suo, dopo la sentenza del Tar, aveva invitato le opposizioni a collaborare.

Marco De Simone

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