Caso Tedesco Il pm archivia Radicali contro

Era lo scorso ottobre quando alla vedova dell’ex detenuto Carmine Tedesco arrivò la notizia della richiesta di supplemento d’indagine firmata dal giudice per l’udienza preliminare, Renata Sessa....

Era lo scorso ottobre quando alla vedova dell’ex detenuto Carmine Tedesco arrivò la notizia della richiesta di supplemento d’indagine firmata dal giudice per l’udienza preliminare, Renata Sessa. Delle indagini che servivano a far luce sui motivi che avevano portato al decesso, all’interno della Sezione detenuti del San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona,del 58enne originario di Montecorvino Rovella a causa di un infarto del miocardio. Aria per la vedova Anna Sammartino, che in più occasioni aveva dichiarato che non si sarebbe mai fermata fino a quando non avesse avuto giustizia.

Il 3 dicembre la doccia fredda, con la richiesta, da parte del sostituto procuratore della Repubblica, Roberto Penna, di archiviazione del caso dopo nemmeno un mese di indagini. Indagini totalmente insufficienti, secondo l’avvocato difensore della famiglia Tedesco, Massimiliano Franco, che ieri ha definito assurde le motivazioni di questa seconda archiviazione, annunciando battaglia. «Secondo la richiesta d’archiviazione – spiega Franco – si sarebbe dovuto tenere conto della precaria logistica della Sezione detenuti dell’ospedale che non prevedeva la presenza continua di un medico, praticamente condannando a morte Tedesco. Ci è sembrato anche assurdo il modo nel quale il sostituto procuratore Penna abbia condotto le indagini a carico dei sei indagati, ovvero senza mai presentare una testimonianza delle persone presenti quella sera, nonostante un accurato rapporto non solo delle forze di polizia penitenziaria, ma anche degli infermieri di turno».

Insieme all'avvocato Franco, all’avvocato Fiorinda Mirabile segretaria del circolo “Franco Fiore” e alla vedova Sammartino è stato Donato Salzano, segretario cittadino dei Radicali di Marco Pannella a fare delle precise richieste per far si che le indagini continuino: «Chiediamo tre incontri per far si che le istituzioni siano di nuovo garanti del diritto alla vita dei cittadini. Il primo con il sindaco di Salerno, affinché convochi il comitato per la sanità pubblica e verifichi lo stato d’assistenza nelle nostre carceri; il secondo con il vescovoMoretti; infine con il procuratore capo Corrado Lembo, per discutere sull’inadeguatezza delle indagini».

Emilio D’Arco

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