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Caso Soget, scontro tra Ferraioli e Mauri

ANGRI. Evoluzioni nell’affaire Soget-Comune di Angri. L’autorità di vigilanza sui contratti pubblici si è espressa in ordine all’affidamento diretto del servizio di censimento del territorio comunale,...

ANGRI. Evoluzioni nell’affaire Soget-Comune di Angri. L’autorità di vigilanza sui contratti pubblici si è espressa in ordine all’affidamento diretto del servizio di censimento del territorio comunale, e sulla tanto discussa applicabilità dell’art 10 comma 2 della legge 448/201.

L’authority si è espressa su richiesta del collegio dei revisori dei conti angresi, su proposta del gruppo consiliare del partito democratico. Tanto è stato reso noto dal capogruppo del Pd-centrosinistra Cosimo Ferraioli in una conferenza stampa. «L’autorità, con parere, ha detto che non è previsto l’affidamento diretto di contratti se non nei modi tassativamente previsti dal codice dei contratti, e questo non è certo uno di quelli».

Secondo Ferraioli, inoltre, non va considerata soltanto l’illegittimità del contratto ma anche la non efficacia dell’azione dell’amministrazione per il recupero dei tributi evasi. «Non ci possono essere diversità di vedute su un documento che è molto chiaro nel contenuto, –spiega prima la presidenza del consiglio dei ministri e poi l’autorità di vigilanza hanno sancito l’inapplicabilità della norma invocata dal comune per il contratto con la Soget. E’ chiarissimo che la norma era in vigore solo per in contratti dell’epoca, ovvero nel 2001. Invece i contratti stipulati successivamente invocando questa legge, se sono stati fatti dopo il codice dei contratti, sono illegittimi: ciò implica, che la procedura di affidamento del contratto alla Soget è illegittima».

Ora, in tanti, si chiedono cosa farà l’amministrazione. «Si continua a parlare di affidamento diretto, e si dimentica che non c’è stato affidamento diretto, ma rinegoziazione, comunque se si legge la nota dell’Avcp–replica il sindaco Pasquale Mauri- emerge che non si procederà all’istruttoria formale per mancanza dei presupposti di rilevanza: già questo la dice lunga. Finora soltanto il Tar e le commissioni tributarie si sono espresse e ci hanno dato ragione. Mi pare che si faccia il tifo affinché tutto quello che sta facendo l’amministrazione venga messo in discussione».

Maria Paola Iovino

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