Caso Soget, il Comune non ha fatto i controlli

In una lettera il dirigente dei Tributi ammette l’inadempienza

Il Comune non ha effettuato il dovuto accertamento sugli avvisi emessi dalla Soget. Quello che nei giorni scorsi era solo un sospetto, adesso è una realtà. Lo ha ammesso il dirigente del settore Tributi in una lettera inviata lo scorso 31 dicembre al direttore del settore Ragioneria Loris Scognamiglio, a quello dell’esecuzione del contratto Simona Adinolfi e per conoscenza al sindaco, all’assessore al Bilancio e al segretario generale. A rendere noto il documento sono stati i consiglieri d’opposizione che ieri mattina hanno tenuto una conferenza stampa chiedendo, alla luce di quanto è contenuto nella missiva, di bloccare gli accertamenti. E questo perché l’Amministrazione ha derogato al suo potere di accertamento.

Ma cosa è scritto nella lettera che ha sollevato il caso? In pratica l’avvocato Attanasio ricorda ai destinatari che lo Soget aveva trasmesso, in data 10 e 11 dicembre, 23mila avvisi di accertamento relativi alle annualità dal 2009 al 2013 per la tassa dei rifiuti per la verifica ed approvazione, avvisi elaborati per «la maggior parte con metodo presuntivo e relativo ad utenze domestiche». Tuttavia «in considerazione dell’ingentissimo numero e dell’approssimarsi del 31dicembre 2015 (termine ultimo sia per la notifica degli avvisi relativi all’annualità 2009 che dell’affidamento di tali attività di accertamento a codesta società) l’ufficio ha potuto procedere unicamente ad una verifica a campione in rapporto alla quale il responsabile del tributo ha segnalato alla società le anomalie e gli errori riscontrati».

Nonostante fosse chiaro che il carico di lavoro era già di per sé eccessivo, in data 22 dicembre la Soget ha trasmesso altri 11mila 881 avvisi di accertamento, chiedendo anche l’approvazione nella stessa giornata di tutti gli stati di avanzamento lavori trasmessi. Per cui, ammette Attanasio nella lettera, su tali avvisi «non è stato possibile procedere neppure ad una verifica a campione» prima che venissero emessi.

La stessa situazione si è verificata il 29 dicembre quando dalla Soget sono arrivati altri 2mila avvisi di accertamento. A questo punto, ha evidenziato il dirigente «considerando che l’inoltro massivo di accertamento (in assenza delle necessarie verifiche di conformità) che interesseranno circa 8mila contribuenti determinerà un sicuro impatto sulla cittadinanza e potrà prevedibilmente comportare l’acuirsi del conflitto sociale e il proliferare del contenzioso».

E questo anche in virtù del “modus operandi della Soget spa - ha aggiunto - che risulta evidentemente quantomeno inopportuno e non conforme ai principi cui deve uniformarsi l’azione amministrativa dell’Ente».

Perciò il dirigente chiede ai destinatari della lettera “di esaminare la condotta tenuta dalla Soget al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per l’eventuale adozione di azioni volte a tutelare l’Amministrazione comunale dai danni diretti o indiretti (ivi compreso il danno all’immagine) che potrebbero derivare dalla medesima».

Al momento ancora non si sa se la lettera abbia avuto un seguito e, in particolare, se i destinatari abbiano risposto. E non è un caso che i consiglieri di minoranza abbiano chiesto la convocazione della commissione Bilancio per discutere proprio di questo. «La maggioranza - ha precisato Peppe Zitarosa, capogruppo di Fi - ha il dovere di amministrare la città, noi come minoranza abbiamo il dovere di controllare che tutto venga fatto nel rispetto dei cittadini».

«È chiaro - ha ribadito Pietro Damiano Stasi di Fdi - che si stanno facendo degli abusi». Roberto Celano ha precisato come la battaglia sia a «tutela dei contribuenti onesti».

E Raffaele Adinolfi ha specificato come «le cartelle siano 36mila schiaffi ai salernitani». Intanto, Forza Italia ha chiesto anche le dimissioni dell’assessore al Bilancio Alfonso Buonaiuto.

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