Caso Regeni, è bufera sul Governo 

Dagli Usa la notizia di prove ignorate. Le opposizioni: «Riunire le Camere»

ROMA . «Giulio Regeni fu ucciso dai servizi segreti egiziani, e gli Stati Uniti fornirono all’Italia le prove». Le affermazioni contenute in un articolo del New York Times, che cinta fonti dell’amministrazione Obama, scatenano in Italia una bufera politica, tanto più che arrivano all’indomani della decisione italiana di rimandare il proprio ambasciatore al Cairo. Da Palazzo Chigi smentiscono, dichiarando che la Casa Bianca non ha mai fornito elementi probatori decisivi. Ma intanto la polemica divampa. «Presentiamo subito un’interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri – annunciano i deputati Pippo Civati e Andrea Maestri (Possibile e Sinistra italiana) – Il Governo deve riferire immediatamente al Parlamento, nonostante la chiusura estiva delle Camere: se fosse confermata la notizia del Nyt, sarebbe un fatto di inaudita gravità». E sempre da Sinistra italiano il segretario Nicola Fratoianni incalza: «La Germania ha deciso di dichiarare la Turchia “Paese non sicuro” dopo l’arresto di sei attivisti per i diritti umani tra cui uno tedesco. Il nostro Governo sta facendo di tutto per normalizzare le relazioni e riportare il nostro ambasciatore al Cairo dopo il sequestro, le torture e l’assassinio di Giulio Regeni e i continui depistaggi del regime».
Dal Pd Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa del Senato, prova a frenare: «Mi pare che Palazzo Chigi abbia smentito in maniera chiara e netta. Ciò che mi lascia perplesso è che proprio ora venga pubblicata questa notizia priva di fondamento. Sorge il sospetto di essere di fronte a dei “giochi” e all’uso della disinformazione per alimentare la tensione, che ci sia qualcuno, insomma, che voglia approfittare di una situazione di tensione fra Italia ed Egitto». Di “bufala” parla il presidente della commissione Esteri del Senato Pier Ferdinando Casini: «Tutti gli elementi, anche i più riservati, sono stati portati dal Governo a conoscenza della magistratura di Roma. Non c’è dubbio che si stia cercando di strumentalizzare il caso Regeni per colpire gli interessi italiani in quell’area a partire da quelli dell’Eni». Ma da più parti (anche radicali e M5s) si chiede di convocare subito il Parlamento.
Intanto i genitori di Regeni annunciano che il 3 ottobre andranno al Cairo «per chiedere giustizia per Giulio». «Chi ha deciso il rinvio dell’ambasciatore italiano al Cairo non deve aver visto il corpo di Giulio» aggiungono, e spiegano che «ora c’è la percezione di una forte distanza» con chi ha preso la decisione. Credono che le indagini siano a uno snodo importante: «Abbiamo ben tre nomi di ufficiali egiziani che sono stati sicuramente coinvolti, penso che con una maggiore pressione sul governo egiziano possiamo farcela ad arrivare alla verità».