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Caso Over line, Longobardi lascia l’Acse

SCAFATI. Pronte le dimissioni dalla carica di vicepresidente dell’Acse: lo ha annunciato Aniello Longobardi, che in passato aveva ricoperto anche la carica di presidente sentito ieri in procura a...

SCAFATI. Pronte le dimissioni dalla carica di vicepresidente dell’Acse: lo ha annunciato Aniello Longobardi, che in passato aveva ricoperto anche la carica di presidente sentito ieri in procura a Salerno dal sostituto antimafia Vincenzo Montemurro, presente il capo della Mobile Claudio De Salvo e i legali dell’indagato, Michele Sarno e Giovanni Annunziata.

Longobardi ha sostenuto l’interrogatorio da lui richiesto per circa un’ora e mezza, fornendo chiarimenti, disponibilità e comunicando agli inquirenti la sua decisione. L’ex numero uno dell’Acse è indagato nell’ambito dell’inchiesta sull’appalto Over line , in precedenza raggiunto da un avviso a comparire notificato dagli uomini della squadra mobile con altre tre persone, con un primo interrogatorio svolto due settimane fa.

In quell’occasione Longobadi riferì dell’appalto alla Over line e della risoluzione del contratto, avvenuta subito dopo l’intervento della prefettura, nell’incontro di due ore trascorse davanti agli investigatori della Dda di Salerno. La richiesta del nuovo interrogatorio arrivò dalla necessità di chiarire aspetti rimasti fuori dal precedente incontro. Con Longobardi, allo stato vicepresidente dimissionario del consiglio d’amministrazione Acse, erano stati indagati e sentiti in procura l’attuale presidente della società partecipata Eduardo D’Angolo, ex consigliere comunale, il dipendente Aniello Sicignano e il direttore Salvatore De Vivo, difesi dagli avvocati Guglielmo Scarlato e Paride Annunziata, accusati di turbativa d’asta e frode con l’aggravante di aver agevolato il clan dei Casalesi.

Al centro del filone investigativo c’è l’appalto conferito dalla partecipata comunale Acse alla ditta Over line, valso quattro avvisi di garanzia notificati ai coinvolti sella prima fase Tutti gli indagati hanno risposto alle domande degli inquirenti, esattamente come Longobardi, risentito ieri.

Ora il dirigente ha presentato le proprie dimissioni, comunicate alla procura e al comune “per consentire alla magistratura la prosecuzione serena di tutti gli accertamenti del caso”.

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