Caso Mastrogiovanni, oggi la sentenza 

Stamattina il verdetto della Cassazione. Il Pg demolisce il processo: resta in piedi solo l’accusa di falso in cartella, infermieri scagionati

VALLO DELLA LUCANIA. Sarà letta questa mattina alle nove e trenta la sentenza della Cassazione sul processo per la morte di Franco Mastrogiovanni. Ieri il procuratore generale ha chiesto l’annullamento della sentenza di Appello relativamente al caso Mastrogiovanni, il maestro elementare di Castelnuovo Cilento, morto nel 2009 mentre era ricoverato presso il reparto psichiatrico dell’ospedale di Vallo della Lucania, in regime di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO).
Il procuratore, nella sua requisitoria, ha chiesto la conferma della condanna per il falso in cartella e l’annullamento con rinvio per il reato di sequestro di persona per le posizioni dei medici; lo stesso Pg della Cassazione ha ritenuta prescritta l’accusa relativa alla morte come conseguenza di altro delitto, e ha proposto l’annullamento senza rinvio della sentenza di condanna per gli infermieri. Stamattina sarà resa nota la sentenza molto attesa soprattutto dolo la “demolizione” della condanna in Appello operata dal procuratore generale. Alle diciotto di ieri i giudici si sono riuniti in camera di consiglio e, dopo aver ascoltato le richieste del procuratore generale, Grazia Serra, la nipote di Mastrogiovanni, difesa dagli avvocati Caterina Mastrogiovanni e Michele Capano, ha preferito non commentare: «Attendo la pronuncia dei giudici – ha detto – prima di esprimermi». Duro invece Giuseppe Tarallo, presidente del Comitato Verità e giustizia per Franco Mastrogiovanni: «Le prime notizie che ho – ha evidenziato ieri Tarallo, dopo aver appreso le richieste del procuratore generale - non sono incoraggianti, anzi mi sembrano decisamente vergognose».
Nella sentenza d’Appello del novembre 2016, i giudici di secondo grado dimezzarono da 4 a 2 anni la pena per il medico Rocco Barone (che aveva disposto la contenzione di Mastrogiovanni) e il collega Raffaele Basso; condanna a 1 anno e 11 mesi per il primario Michele Di Genio (erano 3 anni e 5 mesi in primo grado); a 1 anno e 10 mesi i medici Amerigo Mazza e Anna Angela Ruberto (3 anni in primo grado) e a 1 anno e 1 mese il medico Michele Della Pepa (3 anni in primo grado), che non rispondeva del decesso ma solo del sequestro di persona e del falso in cartella clinica.
Furono condannati inoltre a 1 anno e due mesi gli infermieri Antonio De Vita, Maria Cirillo D’Agostino, Antonio Tardio, Massimo Minghetti, Carmela Cortazzo e Raffaele Russo. Un anno e 3 mesi furono inflitti ad altri cinque infermieri, che rispondevano di sequestro di persona anche nei confronti di Giuseppe Mancoletti, compagno di stanza di Mastrogiovanni: Giuseppe Forino, Nicola Oricchio, Antonio Luongo, Alfredo Gaudio e Marco Scarano. Franco Mastrogiovanni, ricoverato in seguito a un TSO il 31 luglio 2009, morì per edema polmonare nella notte del 4 agosto nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, dopo una contenzione chimica e meccanica di oltre 80 ore. Fu legato al letto dell’ospedale con delle fasce di contenzione mentre dormiva, non fu mai alimentato e non fu permesso ai suoi familiari di fargli visita.
Andrea Passaro
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