IL PROCESSO

Caso Jolanda, ecco le super perizie: tracce sospette su maglia e cuscino

Macchie ematiche riconducibili ai genitori rinvenute dai tecnici

PAGANI - Tracce ematiche riconducibili ai genitori di Jolanda Passariello e alla bambina sul cuscino e sulla maglietta della piccola. Sono i risultati della prima delle due super perizie disposte dai giudici della Corte d’assise di appello del tribunale di Salerno per accertare i fatti riferiti alla morte di Jolanda, la bambina finita vittima dei genitori, entrambi di Pagani e condannati per omicidio in concorso: Giuseppe Passariello all’ergastolo e la madre Immacolata Monti a 24 anni. L’esito degli accertamenti ha appurato la presenza di tracce del padre e di Jolanda, per quanto riguarda la maglietta della bambina, non databili precisamente, con l’aggiunta di tracce della madre sul cuscino insieme ad elementi degli altri due: tali elementi saranno integrati al momento del deposito della seconda super perizia, relativa alle cause della morte, prevista entro l’inizio di aprile, con gli accertamenti affidati al dottor Vittorio Fineschi , docente di Medicina legale all’Università di Roma.

La perizia sui reperti, invece, era stata affidata ad un maggiore del Ris dei carabinieri incaricato di svolgere accertamenti sulle tracce presenti sugli elementi, in particolare per quanto riguarda il cuscino, ritenuto arma impropria del delitto, senza certezze sul quando: i residui potrebbero risalire a prima del delitto. Entrambe le perizie decise dai giudici rappresentano il centro del nuovo dibattimento nel corso del secondo grado di giudizio dopo la sentenza emessa nell’aprile scorso, a due anni dal decesso della bambina, trovata morta a giugno 2019 nella casa di famiglia a Sant’Egidio del Monte Albino, con l’inchiesta ad individuare responsabilità a carico dei genitori fin dalle prime ore dal delitto.

Lo svolgimento del secondo grado di giudizio, con la riapertura del dibattimento, dovrà ricostruire ex novo l’iter culminato nella sentenza di condanna per i due genitori, puntando sul risultato dei due esami mirati a superare la consulenza effettuata dalla pubblica accusa nel corso del primo grado di giudizio, in assenza di accertamenti tecnici d’ufficio. La difesa degli imputati aveva chiesto accertamenti ulteriori, come quello sul cuscino, fino all’ultimo atto del dibattimento, per verificare la presenza di tracce o impronte del padre, ritenuto esecutore materiale, oltre ad elementi direttamente riconducibili alla bambina, in particolare tracce biologiche.

Alfonso T. Guerritore