Caso Fabbricatore la Procura chiede di processare i medici

Avrebbero sottovalutato i problemi accusati dal 52enne Il noto ambientalista morì nell’ospedale “Umberto I”

Morì dopo giorni di coma nel reparto di Neurologia dell’Umberto I: chiesto il processo per tre medici che ebbero in cura Paolo Fabbricatore, 52 anni, noto ambientalista nocerino e appassionato di yoga. Il giudice per le udienze preliminari dovrà valutare le accuse, promosse dal pm Roberto Lenza, nei confronti di Domenico Guarnaccia, 65 anni nocerino, Antonietta D’Ambrosi, 51 anni nocerina e Gianfranco Ardillo 64 anni di Pompei.

I primi due – secondo l’accusa sottovalutarono i sintomi che il 26 e il 27 marzo dello scorso anno condussero Fabbricatore al pronto soccorso. L’uomo, secondo la perizia medico legale della Procura, aveva sintomi inequivocabili di una grave patologia neurologica ma nonostante ciò fu rimandato a casa, una prima volta, per essere portato poi nuovamente in ospedale quando aveva già disturbi della parola. Accusava forti mal di testa. Oltre alla mancata diagnosi al momento dell’arrivo al Pronto soccorso, la Procura ipotizza negligenza da parte di Ardillo che aveva in cura il paziente al momento del ricovero nel reparto di Neurologia.

Ancora una volta, secondo l’accusa, pur trovandosi in presenza di sintomi inequivocabili non somministrò al paziente una terapia trombolistica che avrebbe potuto evitare ulteriori danni al cervello causati da un ictus. Paolo Fabbricatore morì il 7 aprile dello scorso anno dopo un lungo coma. La sua morte lasciò sgomenti non solo i familiari ma tantissimi amici e amanti della natura con i quali organizzava escursioni in montagna. A far ravvisare possibili responsabilità da parte dei medici che ebbero in cura il paziente, fu una perizia medico legale affidata dal sostituto procuratore Lenza al dottore Giovanni Zotti.

La morte inaspettata di Fabbricatore spinse i familiari a presentare una denuncia alla Procura per accertare se vi erano state negligenze o omissioni da parte dei medici. L’indagine portò all’iscrizione nel registro degli indagati di quattro dottori, per uno di essi la Procura ha disposto lo stralcio, mentre per gli altri tre è stata presentata la richiesta di rinvio a giudizio. I medici sono accusati di omicidio colposo.

A costituirsi parte civile nel procedimento in corso i familiari del 52enne. Probabilmente, la tempestività dell’intervento e le cure adeguate – secondo la Procura – avrebbero potuto impedire la morte dell’uomo, morto a soli 52 anni. A valutare le accuse sarà ora il giudice.

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