Caso Esposito, è il giorno della verità

Riesumata la salma del commissario morto 13 anni fa a Potenza. Oggi l’autopsia per fare piena luce sulla vicenda

Sono iniziate ieri pomeriggio le operazioni disposte dalla magistratura per fare luce sulla morte di Anna Esposito, il commissario della Digos trovato privo di vita il 12 marzo del 2001 nel suo appartamento della caserma di via Zaccagnino a Potenza. Poco prima delle 15, si è proceduto alla riesumazione della salma, alla presenza di carabinieri e agenti della polizia locale, ma anche del fratello di Anna, Massimo Esposito, e dello zio Silvio.

La riesumazione è stata effettuata in mezz’ora circa. I resti sono stati subito trasferiti nella sala mortuaria del camposanto, dove sono rimasti per tutta la notte. Il locale è stato quindi sigillato, così come l’ingresso del camposanto. L’accesso ai visitatori è stato consentito solo attraverso un ingresso laterale. In mattinata, dopo i primi rilievi nella sala mortuaria del cimitero, i resti saranno trasferiti a Salerno, all’ospedale di San Leonardo, per l’autopsia vera e propria. La salma sarà sottoposta prima ai raggi X, che saranno effettuati per controllare le vertebre e verificare se l’osso del collo è spezzato.

Secondo indiscrezioni, nonostante siano trascorsi tredici anni, il corpo del commissario Esposito sarebbe ancora integro. Questo dovrebbe facilitare la perizia dei medici legali, designati lo scorso 20 novembre dai magistrati della Procura di Potenza, dove è stata riaperta l’inchiesta. In quell’occasione, la Procura nominò come suo consulente Francesco Introna. Altri due esperti furono poi proposti da Vincenzo Esposito, il padre di Anna, che non ha mai creduto che la figlia si fosse suicidata, ed altrettanti sono stati scelti da Luigi Di Lauro, giornalista del Tgr Basilicata ed ex compagno del commissario, unico iscritto nel registro degli indagati della nuova inchiesta che ipotizza il reato di omicidio. Le rispettive consulenze dovranno essere depositate tra novanta giorni al massimo.

L’obiettivo di questa seconda autopsia è stabilire le cause della morte, all’inizio forse troppo frettolosamente archiviata come suicidio. In particolare, si focalizzerà l’attenzione su eventuali segni di colluttazione, tenendo anche presente la macchia alla tempia evidenziata in una delle foto scattate dopo la morte, che potrebbe essere stata causata da un anello. Allo stato attuale, le indagini della Procura di Potenza sulla morte di Anna Esposito stanno seguendo la pista passionale. L’indagato è l’ex compagno di Anna che, stando a quanto emerso, si sarebbe contraddetto più volte durante gli interrogatori. Inoltre, secondo gli inquirenti, sono sospetti i messaggi che il giornalista aveva inviato ad Anna la sera della sua morte.

Una seconda pista, più inquietante, è quella che legherebbe la morte del commissario al caso di Elisa Claps, uccisa a Potenza il 12 settembre 1993 da Danilo Restivo. Proprio la mattina in cui è stata trovata senza vita, il commissario avrebbe dovuto incontrare Gildo Claps, il fratello di Elisa, che alla trasmissione “Chi l’ha visto?” ha paventato la possibilità che Anna fosse a conoscenza di qualche verità scomoda sulla morte della sorella. Non trascurabile, infine, è il fatto che ad Anna fossero giunte minacce di morte. La famiglia, intanto, si è chiusa nel più stretto riserbo. Solo il fratello Massimo ha tenuto a sottolineare: «Confidiamo nel modo più assoluto nell’operato della magistratura».

Alfonsina Caputano

Annalaura Ferrara

©RIPRODUZIONE RISERVATA

GUARDA LA FOTOGALLERY

E COMMENTA SUL SITO

WWW.LACITTADISALERNO.IT