l’udienza

Caso Corisa2 Sì al processo per altri sei

Altre sei persone a processo per lo scandalo al Consorzio di bacino Salerno 2, che vede indagate oltre 150 persone tra cui l’ex presidente Dario Barbirotti e l’ex direttrice Mena Arcieri. Ieri...

Altre sei persone a processo per lo scandalo al Consorzio di bacino Salerno 2, che vede indagate oltre 150 persone tra cui l’ex presidente Dario Barbirotti e l’ex direttrice Mena Arcieri. Ieri mattina il giudice dell’udienza preliminare Dolores Zarone ha disposto il rinvio a giudizio, con l’accusa di peculato, per Gaetano De Chiara, Giuseppina De Sio, Emilia Mazzariello, Domenico Pennacchio, Cosima Scelzo e Antonio Troise, tutti dipendenti del Corisa 2. Prosciolto invece il dipendente Massimo Somma, per il quale è stata pronunciata sentenza di non luogo a procedere in quanto la documentazione portata dalla difesa ha dimostrato che i compensi percepiti erano frutto di lavoro già svolto e non anticipazioni sugli stipendi futuri, cioè prestiti che secondo l’accusa non avevano le necessarie autorizzazioni.

Nei giorni scorsi era già stato disposto il processo per altri sette dipendenti del consorzio, che gestisce lo smaltimento dei rifiuti in quaranta comuni del Salernitano. I rinvii a giudizio di ieri si aggiungono a quelli per Renato Della Porta, Paolo Gallo, Lucia Perfetto, Elena Pagano, Florindo Rinaldi, Salvatore Picone e Carmela Verdini, con accuse che vanno dal peculato a quelle di truffa e falso. E per i prossimi mesi è fissato un fitto calendario di udienze per valutare la posizioni di altri gruppi di indagati. Le carte dell’inchiesta, relativa agli anni dal 2007 al 2009, parlano tra l’altro di buste paga gonfiate per ottenere prestiti dalle finanziarie, ore di straordinario retribuite ma mai prestate, benzina e tessere autostradali adoperate per scopi personali, falsi rifornimenti di carburante e prestiti con addebito sul conto corrente del Corisa. A far scattare l’indagine è stata la denuncia del commissario liquidatore del consorzio, Giuseppe Corona. Il Corisa si è poi costituito parte civile tramite l’avvocato Alfonso Galluzzo. (c.d.m.)

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