Caso Alcatel, lettera al ministro

Arriva al Ministero dello Sviluppo Economico l’urlo dei dipendenti dell’Alcatel di Battipaglia messi in cassa integrazione straordinaria a seguito della chiusura di due reparti di ricerca e sviluppo. I lavoratori hanno scritto una lettera, inviata al Ministero e riletta lunedì sera in occasione della presenza in municipio dell’onorevole Enrico Letta. «I due reparti di ricerca e sviluppo sono stati smantellati e le attività sono state spostate a Vimercate, in Lombardia, pochi mesi fa, dopo il termine dell’erogazione dei fondi del Miur (Ministero dell’Università e della Ricerca) concessi per fare ricerca e sviluppo di tecnologie digitali per banda larga ad alta velocità - si legge nella missiva - In seguito alla chiusura forzata, alcuni ricercatori sono stati costretti a migrare al Nord, altri sono stati collocati in assistenza tecnica presso i clienti e rientrano a casa soltanto il fine settimana, altri si ritrovano in Cigs (cassa integrazione straordinaria) poiché l’azienda non ha fornito opportunità di ricollocazione nell’ambito del sito e scarse, quasi nulle, opportunità all’esterno». In un passaggio della lettera, forse il più allarmante, i dipendenti scrivono che «ad oggi l’azienda ha annunciato che noi lavoratori siamo esuberi strutturali e che non ci sono possibilità di ricollocarci. È chiara la volontà dell’azienda di abbandonare questo nostro territorio».

«È assolutamente inammissibile - si sottolinea nella lettera al ministro - che mentre noi perdiamo il lavoro, i fondi europei del programma 2007-2013 resi disponibili alla Regione Campania vengano persi senza aver compiuto nessuna azione atta a salvaguardare le competenze che abbiamo sviluppato e che intendiamo mettere a frutto al fine di soddisfare la crescente domanda di servizi digitali in settori quali la mobilità, il risparmio energetico, il sistema educativo, la sicurezza, la sanità, i servizi sociali e la cultura».

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