L'EMERGENZA EPIDEMIA

Casi, serrate e proteste: la scuola è già nel caos

Suonano le campanelle anche alle superiori: frenata per la “Dad volontaria”

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Suonano le campanelle in tutte le scuole della Campania. Ma il tintinnio che annuncia il nuovo inizio delle lezioni non riesce a silenziare il rumore della confusione che si è creata creando intorno alla ripresa delle attività in presenza. Perché proprio in vista dal restart, aumentano i casi di Covid fra gli studenti e le quarantene per le classi ma pure le ordinanze dei sindaci che, temendo escalation di infezioni, chiudono tutto. Sullo sfondo resta pure l’impasse di molti dirigenti, indecisi se attuare o meno i “consigli” del governatore Vincenzo De Luca. Oltre al timore che il servizio di trasporto pubblico “rafforzato” non basti. Insomma, il caos è totale.

Ripartenza fra dubbi e stop alla “Dad volontaria”. Oggi, dunque, tornano in classe gli studenti delle superiori così da completare la ripresa delle attività in presenza di tutte le scuole, di ogni ordine e grado. A un lunedì cruciale per il mondo dell’istruzione si è arrivati dopo tanti incontri che hanno portato le istituzioni ad incrementare le corse dei pullman negli orari scolastici (saranno oltre 500 le tratte aggiuntive) per evitare disagi e le dirigenze scolastiche a varare un piano per ingressi scaglionati e orari differenziati. C’è, però, un grande punto interrogativo: nei suoi “suggerimenti”, infatti, De Luca ha invitato i presidi a ridurre al massimo le presenze in classe, proponendo la Dad prolungata agli studenti che ne facciano richiesta, al netto di quelli “fragili” (o conviventi con soggetti a rischio) per cui basta presentare un attestazione medica per proseguire la didattica da casa. Pochi istituti, però, finora hanno seguito i consigli di De Luca: è il caso, ad esempio, del “Tito Lucrezio Caio” di Sarno che già da giorni ha pubblicato il modulo per la “Dad volontaria”.

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