Case popolari La disputa sulla gestione dei condomini

“AAA amministratore cercasi… disperatamente”. È questo il grido unanime dei residenti delle case popolari della frazione di Santa Lucia che da mesi combattono affinché venga messa a loro disposizione dal Comune la figura di un amministratore di condominio. Stando a quanto riscontrato dagli assegnatari degli alloggi tale ruolo è previsto nel contratto stipulato con l’ente proprietario degli immobili e quindi il Comune. Per questo motivo una delegazione ha chiesto e ottenuto un incontro con Antonino Attanasio (dirigente del II Settore che si occupa tra le altre cose della gestione del patrimonio) per risolvere la questione, tuttavia alla base ci sarebbe un fraintendimento che per ora ha lasciato tutto in sospeso.

Il faccia a faccia col dirigente non ha avuto gli esiti sperati. Al netto delle liti di vicinato e degli screzi che hanno allontanato la discussione dall’argomento iniziale, è emerso però un dettagli chiarificatore. Per quanto concerne un la presenza di un intermediario pagato dalla stessa amministrazione come richiesto dagli assegnatari la legge la legge prevede ben altro scenario e tutto si gioca sulla differenza, sottile ma determinante, tra il ruolo di amministratore di condominio e l’autogestione, invece, da parte degli assegnatari. La possibilità di nominare un amministratore di condominio è concessa qualora siano almeno tre i proprietari dell’immobile a farne richiesta. In questo caso però, essendo il Comune unico ente detentore del fabbricato, la possibilità concessa agli assegnatari è quella di nominare, a titolo gratuito, un proprio delegato che possa portare all’attenzione dell’Ente richieste ed esigenze dei residenti. Solo qualora nessuno dei condomini si renda disponibile a ricoprire tale ruolo, toccherà all’Ente nominare un amministratore.

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