l’alternativa

Case, hotel e centri massaggi per sfuggire alla strada

SALERNO. “Graziosa e maliziosa dea, appena arrivata in città”; “Stupenda brasiliana, amante dei massaggi e del relax”. Sono solo due delle centinaia di annunci che offrono sesso a pagamento in...

SALERNO. “Graziosa e maliziosa dea, appena arrivata in città”; “Stupenda brasiliana, amante dei massaggi e del relax”. Sono solo due delle centinaia di annunci che offrono sesso a pagamento in appartamenti di Salerno, quelle case dove singole prostitute provano a evitare i rischi della strada e a cui anche alcuni sodalizi sono ricorsi per sfuggire al giro dei vite dei controlli e delle ordinanze sindacali. Il parterre è vastissimo, accessibile a portata di clic da una innumerevole lista di siti internet che ufficialmente sono luoghi di incontro per cuori solitari ma sempre più spesso nascondono la compravendita di sesso a ore. In genere prima di accedere al portale viene specificato che “non è consentito alcun tipo di annuncio contenente riferimenti a prestazioni sessuali a pagamento”, ma una volta entrati nelle pagine on line si trova di tutto.

Nei condomìni la scoperta di una novella “casa di appuntamenti” avviene quasi sempre per la soffiata di qualche residente dello stabile, stanco del continuo andirivieni. Accadde così qualche anno fa a Vietri e anche nella zona orientale di Salerno, a Mercatello, dove una brasiliana residente a Milano aveva preso in fitto un appartamento di via Trento e lo aveva consegnato a due connazionali che si prostituivano garantendole una percentuale mensile. I coniugi che l’avevano dato in locazione – 62 anni lui, 57 lei – non prendevano parte all’illecito ma di recente sono stati condannati a tre anni per il reato di favoreggiamento della prostituzione, perché secondo il giudice erano a conoscenza di quanto accadeva nel loro immobile.

Dalle statistiche delle forze dell’ordine il fenomeno della prostituzione in casa risulta diffuso soprattutto a Sud del capoluogo, nell’area cilentana. E non è un caso che uno dei gruppo più organizzati sia stato scovato tra Agropoli e Capaccio, con un’inchiesta che pochi mesi fa è sfociata nella sentenza di condanna di una copia di coniugi che gestiva il giro insieme ad alcune maitresse giunte dal Sudamerica. A Salerno a fare più rumore è stato invece il sequestro l’anno scorso dell’Hotel Italia di corso Vittorio Emanuele, tuttora chiuso con i sigilli dell’autorità giudiziaria. Lì era organizzato da anni, secondo gli inquirenti, un giro a luci rosse che costituiva il principale introito della struttura. Nelle camere dell’albergo l’attività iniziava di mattina e continuava fino a notte, sfuttando ragazze dell’Est che si prostituivano sotto la direzione di connazionali e salernitani.

Capitolo a parte quello dei centri massaggi, proliferati negli ultimi tempi e gestiti spesso da orientali. La prostituzione di matrice asiatica ne avrebbe fatto centri di riferimento per i suoi affari e d’altronde per rendersene conto basta soffermarsi su alcuni annunci: all’offerta di prestazione estetiche si affianca talora la promessa di “piacere garantito”, “piena soddisfazione del cliente” e – tanto per evitare la monotonia – “frequente ricambio delle ragazze”. (c.d.m.)

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