Case e box auto: Salerno è la più cara

Rapporto Nomisma: nonostante il calo dettato dalla crisi, i prezzi superano quelli di Verona, Parma e Messina

Appartamenti e box auto: nonostante la flessione dei prezzi imposta dalla crisi, Salerno resta ancora una città proibitiva. Non a caso è la più cara tra le tredici esaminate dall’Osservatorio sul mercato immobiliare curato da Nomisma (l’elenco comprende anche Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Taranto, Trieste, Verona). La variazione annua dei prezzi medi non è di poco conto: -3,3% per il nuovo e -3,1% per l’usato, con picchi intorno al -4% nelle zone centrali. Eppure la media salernitana supera quella delle altre città campione (2092 euro a metro quadro) addirittura del doppio, se si vuole acquistare casa al centro (4235 euro). Neppure l’usato può dirsi economico, visto che il valore medio salernitano è di 2314 euro a fronte del 1506 delle altre cittadini analizzate da Numisma, con punte di oltre 3400 per i quartieri più “chic”. «Salerno è sempre stata una città carissima - ammette Claudio Mirra, presidente provinciale della Fiaip - E’ evidente che la flessione del valore di mercato degli immobili, seppure consistente negli ultimi tre anni, ci ha fatti passare dall’essere quasi inaccessibili a molto cari». Il motivo è presto detto: «Da sempre la città ha un appeal per via della sua posizione strategica - chiarisce il presidente Campania Fortunato Donnabella - Poi c’è da dire che per il salernitano medio la casa è sempre stato un valore imprescindibile e questa città, che si fonda su generazioni che hanno goduto di un benessere impiegatizio, continua a vivere di proprietà che si tramandano di padre in figlio. Gli appartamenti oggi in vendita sono nella stragrande maggioranza dei casi, gli investimenti fatti in passato dai proprietari terrieri».

Fatto sta che comprare casa a Salerno non è alla portata di tutti, come conferma anche il report Numisma, in base al quale si registra un trend positivo per i fitti (63% degli acquirenti) ed un leggero incremento nelle compravendite immobiliari residenziali pari ad 4,2 per cento. «E’ un segnale di speranza, anche se il dato delle locazioni ci fa capire che cresce il numero di chi, non avendo liquidità nè accesso al credito, opera una scelta obbligata», spiega Donnabella. L’andamento, sembra di capire, resterà questo per i prossimi mesi, tant’è che Mirra, auspica la diffusione del cosiddetto “rent to buy”, «ossia una locazione al riscatto che è ancora poco conosciuta sul nostro territorio». Da segnalare anche la riduzione dei tempi di vendita e di locazione che risultano tra i più bassi delle 13 città monitorate e si attestano, rispettivamente, a 9 e 3,5 mesi.

In fatto di prezzi, invece, deteniamo il primato. Le zone più care sono il lungomare Trieste ed il corso Vittorio Emanuele. Nel primo caso, per un appartamento si spendono dai 5500 ai 6500 metri quadri: poco meno per gli uffici (4500). Al corso, le quotazioni vanno dai 3500 ai 4500,che non si discostano molto dai 4mila di Traversa Verdi e dai 3500 di Portarotese e piazza Sant’Agostino. Quasi quanto il lungomare costa prendere casa in piazza della Concordia (5100 euro), mille euro in meno a corso Garibaldi (4150). Certo, ci sono quartieri dove l’immobiliare non è totalmente proibitivo: a Fratte e nelle frazioni si parte dai 1200 euro, (fonte Quotazioni - guida al valore immobiliare strada per strada), ma la media supera i 2500 euro a metro quadro quasi ovunque, da via Centola a Torrione, a piazza monsignor Caduti di Brescia a Pastena, raggiungendo i 2800 sul lungomare di Mercatello. Stando all’Osservatorio sul mercato immobiliare, nonostante i rendimenti potenziali lordi da locazione registrino un lieve incremento (attestandosi al 4%), restano comunque i più bassi rispetto alle altre città scelte come campione, la cui media è al 5,1%. Nessun segnale di ripresa dal mercato di box e garage che, a Salerno, riportano il prezzo medio più alto delle 13 città monitorate (in media 39.900 euro a unità). A fronte di una spesa di 24.134 euro sostenuta nei comuni campione, al centro cittadino si può arrivare a spendere fino a 61.863 euro. Vediamo nel dettaglio, incrociando i dati Nomisma con quelli degli immobiliaristi: al Corso un box auto costa 3800 euro, 3500 a corso Garibaldi, 3300 in piazza della Concordia che scendono a 3mila in via Sabatini, nella zona del Porto, ed in piazza Alario. Al Carmine e a Torrione ne servono 2500, che calano a 2100 nella zona dell’Irno. Da Pastena a Mariconda i prezzi si riducono fino a 1300 euro, diventando più che abbordabili nelle frazioni (600 euro). Costi elevati e sconti contenuti determinano, secondo il report, un allungamento dei tempi medi di vendita, che passano da una media di 6,5 mesi per il 2014 a 8 mesi per il 2015. Insomma, uno spiraglio sembra esserci. Ma le cifre alle stelle e il freno tirato delle banche, continuano a non aiutare il mercato.

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