l’idea del sindaco

Case abusive in fitto ai proprietari

Solo in caso di necessità e con acquisizione al patrimonio comunale

Abusivismo edilizio di necessità: l’amministrazione Galdi cerca una soluzione attraverso una proposta di delibera che dopo il vaglio dei vari uffici comunali dovrà essere votata in consiglio comunale. L’idea è quella di acquisire al patrimonio comunale le case abusive che risultino costruite per necessità, e poi di darle dare in affitto agli stessi proprietari che le occupano, purché non abbiano altre case dove poter vivere. Non si può parlare di condono, perché comunque si perde la proprietà della casa. Una possibilità che naturalmente non potrà essere concessa a chi risiede in case realizzate abusivamente per speculazione e agli occupanti di case costruite in zona rossa.

«Dove c’è speculazione - afferma il sindaco Galdi - bisogna agire senza pietà, ma per le case di necessità diamo seguito alla legge numero 5 del 2013, che prevede la possibilità di dare in locazione agli abusivi le case acquisite al patrimonio comunale. Per fare questo dobbiamo attuare una delibera di tipo procedurale che specifichi come deve procedere l’ente. Dobbiamo impostare una bozza da presentare al consiglio comunale».

Si tratta di un’operazione che andrebbe ad alleviare il dramma sociale di migliaia di famiglie con l’incubo delle ruspe, ma nel contempo non darebbe al cittadino la consapevolezza di aver sanato l’abuso, in quanto l’immobile rimane di proprietà del Comune. In questo modo si darebbe attuazione alla legge regionale del 2013, consentendo una soluzione definitiva al problema dell’abusivismo di necessità.

Per procedere a questo tipo di operazione il sindaco deve però trovare anche un’intesa con la Soprintendenza, che mette al primo posto la tutela del paesaggio e, quindi, potrebbe compromettere la possibilità di attuare il piano delle locazioni. «La Sopraintendenza - afferma Galdi - sta affermando che esiste sempre la tutela paesaggistica. Lunedì ho inviato una lettera al Prefetto, Maria Gerarda Pantalone, al procuratore capo del tribunale di Nocera Inferiore, Gianfranco Izzo, e all’ingegnere Gennaro Miccio della Soprintendenza, con la richiesta di un tavolo di confronto al fine di accertare se le opere realizzate contrastino con preminenti interessi ambientali. Qualora non riuscissimo a trovare un’intesa, potremmo sempre ricorrere al Tar».

Ad annunciare la novità delle locazioni degli immobili con abusi di necessità, c’erano anche il consigliere regionale Giovanni Baldi, che ha chiesto con insistenza il perfezionamento di questa norma, il presidente del consiglio comunale, Antonio Barbuti, e il segretario comunale, Vincenzo Maiorino. «Oggi - afferma il presidente Barbuti - siamo arrivati ad una fase particolare. Possiamo dare a Cava de’ Tirreni una risposta vera, mettendo da parte speculazioni di ordine politico».

Ora sarà necessario capire quale sarà la posizione dei proprietari di abitazioni abusive realizzate per necessità, che oltre a vedersi “espropriata” l’abitazione, per rimanere nella casa da loro stessi realizzata sarebbero costretti a pagare un affitto che sarà determinato in base a diversi parametri. «L’abusivismo in sé – sostiene Galdi - è un fenomeno che deturpa l’ambiente e va combattuto con tutte le armi. C’è stata la possibilità di fare un distinguo tra chi l’ha fatto per speculazione e chi per necessità. Per questi ultimi dobbiamo farci carico del problema».(a. f.)

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