«Casciello continua a raccontare bugie» 

Il sindaco Palumbo e la polemica: Mi sarei atteso un impegno per il territorio, non demagogia e calunnie

CAPACCIO PAESTUM. Il sindaco Palumbo non lascia cadere la polemica con l’onorevole Casciello sul Linora Village, anzi, va di nuovo all’attacco: «Casciello continua a raccontare bugie, mentre noi abbiamo pienamente rispettato il ruolo istituzionale. Quando abbiamo letto l’interrogazione, seppure non fosse un nostro dovere, tenendo fede ai nostri princìpi di correttezza e di trasparenza, abbiamo spiegato e dettagliato tutto l’iter procedurale seguito per la realizzazione del Linora Village. Casciello ha saputo solo ed esclusivamente calunniarci, accusandoci falsamente di aver sbancato le dune e di aver distrutto i gigli di mare che sono tutt’oggi al loro posto vegeti e rigogliosi. Questi i veri motivi per i quali è stato querelato».
Le altre argomentazioni sono oramai note: «L’onorevole Casciello ha parlato finanche di un tentativo dell’Ente di limitare la libertà di cronaca degli operatori dell’informazione, nei confronti dei quali c’è sempre stato il massimo rispetto per il lavoro quotidiano al servizio della collettività, anche quando non hanno riportato fedelmente i fatti accaduti. Il popolo di Capaccio Paestum non ha timore dello tsunami paventato dall’onorevole, ma delle esondazioni del Sele che già in passato hanno messo a rischio l’incolumità dei cittadini, distrutto intere aziende agricole e danneggiato il sito di Hera Argiva. Mi sarei aspettato che l’onorevole si fosse impegnato per affrontare e risolvere problemi reali, non per fare demagogia e calunnie senza giustificazione, ledendo le prerogative di un sindaco impegnato giorno e notte a risolvere i problemi della comunità che amministra. La comunità e l’amministrazione di Capaccio Paestum si aspettano le scuse e soprattutto il serio impegno dell’onorevole Casciello, di cui i cittadini sicuramente terranno conto per far rivalutare anche sotto il profilo giudiziario l’operato poco attento e rispettoso del parlamentare in questione».
Oreste Mottola
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