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Casa dell’acqua Arriva il verdetto sulla demolizione

SCAFATI. Casa dell’acqua in via Martiri d’Ungheria nelle palazzine popolari Iacp: il giudice accoglie l’istanza di un residente che lamentava il mancato rispetto delle distanze dalla sua proprietà e...

SCAFATI. Casa dell’acqua in via Martiri d’Ungheria nelle palazzine popolari Iacp: il giudice accoglie l’istanza di un residente che lamentava il mancato rispetto delle distanze dalla sua proprietà e nomina un consulente tecnico che dovrà presentare una relazione. Potrebbe essere abbattuta, in caso venisse accertato che l’opera è stata realizzata in difformità alle norme urbanistiche, la casa dell’acqua che l’amministrazione comunale stava facendo realizzare in via Martiri d’Ungheria. La decisione del giudice Antonello Amodeo che ha valutato il ricorso di un residente delle palazzine Iacp sarà fondamentale per il futuro della casa che eroga, attraverso la condotta pubblica, acqua depurata e mineralizzata.

Il giudice ha chiesto al Ctu che giurerà nei prossimi giorni di descrivere, accuratamente, lo stato dei luoghi, le dimensioni della struttura fatta installare dall’amministrazione comunale e accerti se le caratteristiche dell’opera - sotto il profilo tecnico - sono assimilabili a quelle di una vera e propria costruzione e dunque rispetti le distanze tra costruzioni. Il tecnico dovrà stabilire anche quali saranno le opere per il ripristino dello stato dei luoghi nel caso la casa dell’acqua fosse “abusiva”.

Quello di via Martiri d’Ungheria è il terzo impianto realizzato a Scafati, il secondo è stato inaugurato all’inizio di settembre in via Niglio.(r. f.)

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