Casa del Combattente, è scontro politico 

Fusco: «Trasformata in un tosello». D’Aniello: «Rivitalizzati quei locali». Polemiche anche sul castello

Il tesoretto artistico, culturale e storico di Angri è tornato al centro delle polemiche. L’ultimo episodio che ha indignato i cittadini riguarda la Casa del Combattente, struttura inquadrata come bene storico ma utilizzata per ospitare le attività di un gruppo di ex frequentatori del Centro Anziani di via Cristoforo Colombo.
Una destinazione d’uso che è stata aspramente criticata a mezzo social da Gina Fusco, attivista del Partito Democratico di Angri. Per la Fusco «uno dei pochi luoghi rimasti per organizzare iniziative nella nostra città è stato letteralmente trasformato in una specie di Tosello della Madonna delle Galline». A far storcere il naso sono le bandierine, le effigie di santi alle pareti, gli altari, i drappi, i frigoriferi.
Sulla questione però è arrivata la replica dell’assessora alle Politiche sociali Maria D’Aniello: «Avere ridato vita e presenza costante in una struttura come la Casa del Combattente dev'essere un vanto per il paese – ha dichiarato – In più quei locali sono sempre disponibili per eventi a pagamento, quindi il Comune non perde neppure un euro».
Ma la Casa del Combattente non è l’unico elemento del patrimonio doriano che secondo qualcuno meriterebbe più attenzione. Anche Castello Doria, principale monumento della città, è recentemente finito nell’occhio del ciclone: l’associazione Fronte Civile – Stay Angri ha fatto notare la presenza di ripetitori installati sulla torre. «Uno scempio» hanno commentato i soci. Il castello, tra l’altro, è stato danneggiato negli anni da atti vandalici e utilizzi impropri delle sale interne, come l’organizzazione di feste private. E poi c’è via Di Mezzo, che conserva esempi di arte catalana ma che ospita anche una concentrazione notturna di frequentatori che non smette di far discutere.
È di questi giorni la nota con cui il comitato Centro Storico risponde alla scelta dell’amministrazione di accontentare i commercianti del quartiere che avevano chiesto il ripristino delle luci gialle, sostituite di recenti da altre dai toni più freddi: «Siamo ottimisti perché la sporcizia delle strade, lo spaccio di droga, il consumo di superalcolici da parte di minorenni, il disturbo della quiete pubblica, gli odori molesti e i parcheggi selvaggi, attività tutte denunciate più volte in questi anni, saranno visibili sotto una luce migliore, più calda», scrivono i residenti. Una questione mai risolta insomma.
Valentina Comiato
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