Carovana antimafia a Baronissi

Il sindaco: «Nei beni sottratti al clan Forte diamo accoglienza a vittime della violenza e immigrati»

BARONISSI. Ieri alle finestre degli appartamenti di Acquamela, un tempo appartenuti al clan malavitoso dei Forte, ed oggi sede del progetto “Alessia”, sventolavano palloncini colorati in segno di festa, perché proprio a Baronissi ha deciso di far tappa la “Carovana antimafia”, che è partita il 30 marzo da Tunisi per far tappa in 70 località italiane, sino a concludere il tour il 10 giugno a Milano. Ad accogliere la Carovana, giunta alla sua sedicesima edizione anche se è la prima volta che fa scalo a Baronissi, erano in tanti: l’amministrazione comunale, il Comitato alla legalità nella veste del suo referente Aldo Giusti, le scuole, in particolare le terze classi delle medie e le terze e le quarte dei due istituti superiori, il “Focaccia” ed il liceo scientifico “Rescigno”.

Il sindaco Giovanni Moscatiello si è detto felice che la Carovana abbia scelto di fermarsi a Baronissi, ed ha spiegato: «Ad Acquamela negli appartamenti appartenuti ai Forte, oggi si tengono tre progetti dalle finalità sociali che procedono a gonfie vele capaci di offrire accoglienza per donne e bambini vittime di violenza, integrazione lavorativa e socioculturale per gli immigrati ed un’accademia della musica e dello spettacolo. Oggi giorno in Italia sta aumentando il numero dei beni sottratti alle organizzazione camorristiche, ma dispiace che sono poche le amministrazioni virtuose in grado di gestirli». Presente l’assessore alle Politiche sociali, Carmen Roma: «Portare avanti progetti così importanti alle volte appare una strada in salita, ma cerchiamo sempre di aggirare gli ostacoli perché siamo coscienti delle loro finalità sociali». Il coordinatore della Carovana Antimafia, Alessandro Cobianchi, ha spiegato: «Portiamo un messaggio ovunque: la mafia viene sconfitta se tutti la combattiamo».

Martina Galdi

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