la polemica 

Carotenuto: «Senza più sport diventiamo città dormitorio»

«Scafati senza lo sport è costretta a diventare una città dormitorio. La legalità passa soprattutto per le attività dei nostri ragazzi. La Commissione torni sui suoi passi». Francesco Carotenuto,...

«Scafati senza lo sport è costretta a diventare una città dormitorio. La legalità passa soprattutto per le attività dei nostri ragazzi. La Commissione torni sui suoi passi». Francesco Carotenuto, portavoce di “Scafati Arancione”, si dice contrario alla mancata presenza di agevolazioni per le tariffe legate all’utilizzo degli impianti sportivi. «Sono seriamente preoccupato dopo la volontà della squadra cittadina di basket femminile che ha deciso di emigrare ad Angri. Non parliamo della Scafatese, costretta a giocare a Sant’Antonio Abate il prossimo campionato di Eccellenza e della squadra di pallamano che non si iscriverà al campionato».
Per Carotenuto, dunque, si deve trovare una soluzione al problema. «La Commissione unisca a un tavolo le società e cominci a dialogare per trovare una soluzione. Dal mio punto di vista, l’unica opportunità per garantire lo sport a Scafati e cedere, per almeno cinque anni, gli impianti della città. Con un bando serio si potrebbe ovviare al problema e rendere più leggero un bilancio comunque impegnativo visto le criticità del passato».
Infine l’appello: «La triade guidata dal prefetto Giorgio Manari ha trovato le macerie a Palazzo Mayer. Sicuramente il loro non è un compito facile. Ma non si può far morire lo sport in città per dei meri calcoli fatti per far quadrare i conti. Scafati per anni ha vissuto in un limbo e ora rischia di pagare caro lo scioglimento per camorra del Consiglio comunale. Ecco perché la commissione deve dialogare sulla vicenda. Deve farlo per i tanti giovani che, in caso contrario continueranno ad essere costretti a lasciare Scafati per fare attività sportiva. Questo le generazioni di oggi non possono e non devono farlo. Scafati deve tornare a vivere».
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