Cariello querela Cuomo: attacchi beceri

Dalle polemiche alle querele: e così arriva l’annuncio del candidato sindaco Massimo Cariello di aver denunciato il suo rivale al ballottaggio Tonino Cuomo: «Pansa - ha detto ieri in conferenza stampa il leader dei moderati - ha già querelato Cuomo per la lettera aperta piena di accuse; e dopo il comunicato stampa che riguarda beceri attacchi a miei familiari (Cuomo aveva accusato la suocera di Cariello, Anna Boninfante presidente della coop “Anche noi”, la quale - secondo la ricostruzione del leader Pd - alla fine del confronto tra i due candidati, «ha violentemente apostrofato la dottoressa Manuela Di Leo, dipendente della stessa coop, rea a suo dire di essersi candidata (Eboli 3.0) con la parte avversa», ndr) adirò anch'io le vie legali». «Cuomo - ha agiunto Cariello - ha bisogno che qualcuno gli ricordi i nomi dei suoi possibili consiglieri rispetto ai miei. In caso di sciagurata sua vittoria entrebbero in consiglio quasi tutti coloro che sono stati mandati a casa dagli ebolitani: Melchionda è il passato, non è con noi, e Cuomo è il trapassato». «Con me -afferma - c’è una nuova classe politica capace di proporre una nuova realtà e dare segni coraggiosi di discontinuità e di mutamento radicale». «Con Cuomo - aggiunge - tornerebbero in consiglio i responsabili del fallimento del progetto ex macello, housing sociale, dei rapporti con Baglieri della irrisolta vicenda Ises dei pannelli fotovoltaici sui Monti di Eboli. Io mi sono sempre opposto e denunciato: è tutto scritto nei verbali del consiglio». E sulla sanità: «quando fu approvato il decreto 49 che prevedeva la chiusura di ostetricia e pediatria Cuomo era in Parlamento; il potenziamento della Tin di Battipaglia, con il depotenziamento di Eboli, si è verificato quando lui era in Regione». E la stilettata a Caputo: «voleva fare un contratto con me, ho detto no. Sono 19 gli esponenti della passata coalizione con Cuomo, circa 3500 voti che lo hanno portato al ballottaggio, frutto della continuità con la vecchia amministrazione, sonoramente bocciata in consiglio e nelle urne dagli ebolitani».

Antonio Elia