Carfagna: «Resto a fare politica e mi impegno su Salerno»

«Ho fatto gli scatoloni al Ministero, ma continuerò a fare politica e ad impegnarmi per Salerno». Parola di Mara Carfagna, che assicura di non voler deludere i salernitani. Il ministro ha pure espresso il suo favore per un governo tecnico: «Non c’è tempo di andare al voto»

• Di "giustizia e privacy", che era il tema della serata, quasi non si parla.La crisi politica conquista il proscenio ed è la stessa Mara Carfagna, organizzatrice del dibattito, a spostare subito l’asse della discussione. Sposa il progetto del governo tecnico («la strada maestra sarebbero le elezioni, ma ora l’Italia non ha tempo»), e va in disaccordo con il deputato Maurizio Paniz, che invece vorrebbe il voto e siede al tavolo dei relatori insieme all’ex presidente della Camera Luciano Violante e al vice presidente del Garante per la privacy, Giuseppe Chiaravalloti.Soprattutto, la Carfagna assicura che sebbene l’esperienza di governo sia al capolinea, lei non lascerá né la politica né la rappresentanza del territorio salernitano.Cirielli (con cui - dice - «c’è un dialogo aperto») è avvisato.

• La promessa il ministro la lascia sul tavolo a fine serata, quando traccia il bilancio: «La buona politica si può fare.Stiamo cercando di aggregare su idee e progetti, i tanti che sono qui non chiedono posti né incarichi, ci sono perché condividono un’idea di politica e di partito.E io non voglio deluderli.E’ vero - aggiunge - che ho fatto gli scatoloni per andar via dal Ministero delle Pari opportunitá, lasciando con la serenitá di aver fatto il meglio che potevo. Ma su una cosa sono sicura: non farò mai gli scatoloni per andar via da questa cittá e per lasciare la mia comunitá».Per ora resta nei banchi della Camera, da cui non si è mai dimessa. Per il futuro si augura di continuare il percorso politico, «nel modo in cui il partito riterrá che possa essere utile».«Non ho assolutamente intenzione - avverte - di lasciare una passione scoperta all’incirca da sette anni e che, col tempo, è addirittura cresciuta».

• Nel frattempo pronuncia da Salerno il suo sì al governo "tecnico" che sta nascendo a Roma. «Siamo in un momento eccezionale - spiega - e l’unico modo per tranquillizzare mercati e partner europei è dar vita a un governo largamente condiviso da tutte le parti politiche, che faccia il necessario per tirare fuori il Paese dalle secche. Credo che la forza di Berlusconi sia contribuire a far nascere e a rafforzare questo esecutivo.Noi dobbiamo sostenerlo in questo gesto, coraggioso ma doloroso, di farsi da parte. In gioco c’è la sopravvivenza dell’intero Paese, e il Pdl non può pensare a interessi personali o di bottega. Io stessa sono ben disposta a rinunciare al mio incarico». Nel futuro vede un Pdl ancora «primo partito».E se non si spinge fino a dire, con Paniz, che «la leadership di Berlusconi è finita e lui non potrá ricandidarsi», invita però a utilizzare i prossimi mesi per rafforzare e radicare il partito.Sembra una mozione in favore dei congressi.E infatti il fedele Antonio Lubritto chiosa: «Non celebrarli, sarebbe un grave errore». © riproduzione riservata