Carenza di personale Mamma in classe per il figlio disabile

Pugliano, la donna ogni ora deve portare il bimbo in bagno Una sola bidella per l’intero plesso. L’assessore: caso noto

MONTECORVINO PUGLIANO. È costretta ogni ora ad andare presso la scuola dell’infanzia per cambiare il pannolino al figlio diversamente abile. La carenza di fondi economici non garantisce assistenza di base adeguata agli alunni diversamente abili e costringono una mamma di Montecorvino Pugliano a recarsi personalmente a scuola per assistere il proprio figlio nell’espletamento dei bisogni fisiologici.

«Viviamo a Montecorvino Pugliano e mio figlio - racconta la mamma dell’alunno – frequenta la scuola da tre anni; sin dal primo anno ho avuto difficoltà con le collaboratrici scolastiche le quali non avevano l’incarico per il cambio pannolino, poiché il personale era carente; dopo varie discussioni sono riuscita ad ottenere il servizio. L'anno scorso, ovvero al secondo anno di scuola, la classe di mio figlio era composta da due alunni disabili al 100 per cento, oltre a 25 bambini e solo dopo un intervento da parte dei carabinieri e le continue “lotte” mie e dei genitori dell’altro bambino sono riuscita ad avere un’adeguata assistenza».

La tranquillità per la mamma del piccolo è durata poco perché quest’anno il problema si è riproposto. «Il compito del cambio pannolino - dice la signora – anche se veniva svolto dalla collaboratrice scolastica, non era mai stato assegnato. Il nuovo anno, si è aperto con uno spiraglio di luce: la contrattazione avrebbe risolto tutti i miei problemi, ma, nel frattempo il bambino è cresciuto ed è tempo che lo stesso impari ad usare i servizi igienici; mio figlio non è in grado di gestire i suoi stimoli e non c’è nessuno che lo aiuti, per cui ho avuto un permesso straordinario per portarlo io in bagno. Ogni ora vado mi reco a scuola gli abbasso la mutandina o gli tolgo il pannolino e lo faccio sedere sul wc, per iniziare ad abituarlo (questa è una tecnica)».

«Ho chiesto aiuto alla scuola, - conclude la mamma - ma la risposta è stata negativa: la bidella è unica in tutto il plesso, per cui non avrebbe il tempo necessario per questo tipo di assistenza».

Sull’episodio è intervenuto l’assessore alla pubblica istruzione, Emanuele Budetta, che afferma, «l’amministrazione ha messo in piedi per il delicato caso in oggetto, grazie al lavoro dell'ufficio servizi sociali, un'assistenza quotidiana specialistica in modo da venire incontro il più possibile alle esigenze familiari. È evidente – conclude l’assessore - che ormai siamo alla fine dell'anno scolastico in corso e che per il prossimo venturo ci adopereremo per il prosieguo di una ulteriore programmazione sinergica tra l'istituto comprensivo ed il comune al fine di essere il più vicino possibile a queste problematiche».

Roberto Di Giacomo

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